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Vaccini e contagi, cosa rivela uno studio americano

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di Paolo Becchi e Nicola Trevisan

Dopo le dichiarazioni di Antony Fauci, il mainstream nostrano si è praticamente stracciato le vesti, emulando il sommo sacerdote “Caiafa” di duemila anni fa che gridò alla bestemmia. Ma a Fauci, in fondo, era solo scappata una mezza verità. Qui divulghiamo uno studio scientifico, con tanto di raccolta dati e sperimentazioni in una contea americana col più alto tasso di vaccinazione. In questo nostro articolo riportiamo in modo riassuntivo alcuni passi di questo studio, lasciando che il lettore si faccia la propria idea.

La variante SARS-CoV-2 B.1.617.2 (Delta) è associata a cariche virali più elevate e a maggiore trasmissibilità rispetto ad altre varianti. L’emergere della variante Delta è stato associato ad un aumento del numero di casi e tassi di positività ai test, indicativi di una rapida diffusione nella comunità. Dall’inizio di luglio 2021, SARS-CoV-2 i casi negli Stati Uniti sono aumentati in coincidenza con il delta SARS-CoV-2 che è diventato predominante a livello nazionale. Capire come e perché il virus si stia diffondendo negli ambienti dove c’è un’elevata copertura vaccinale ha importanti implicazioni per la salute pubblica; per questo è particolarmente importante valutare se gli individui vaccinati, che si infettano, possono trasmettere SARS-CoV-2 ad altri.

Contagio vaccinati e non: lo studio

In Wisconsin, un grande laboratorio locale a contratto fornisce test SARS-CoV-2 per i locali dipartimenti sanitari, fornendo un’unica fonte standard di dati utilizzando lo stesso test per misurare il virus. Ciò include un’elevata fornitura di test nella contea di Dane, una contea con una copertura vaccinale estremamente elevata. Questi test basati su Pcr forniscono informazioni semi-quantitative sulla carica virale, o quantità di Rna SARS-CoV-2, nei campioni respiratori. Qui usiamo questo dati per confrontare la quantità di SARS-CoV-2 presente nei campioni positivi al test di persone che hanno segnalato il loro stato vaccinale e la data dell’immunizzazione finale, durante un periodo in cui la variante Delta divenne la variante predominante in circolazione nel Wisconsin.

Dalle analisi, non è stata trovata alcuna differenza nelle cariche virali quando confrontando gli individui non vaccinati con quelli che hanno infezioni definite breakthrough (che hanno sfondato il vaccino). Inoltre, gli individui vaccinati positivi al test, risultano positivi con cariche virali coerenti con la capacità di diffondere virus infettivi. I risultati, sebbene preliminari, suggeriscono che gli individui vaccinati che si infettano con la variante Delta, sono potenziali fonti di trasmissione SARS-CoV-2 ad altri.

Gli attuali vaccini SARS-CoV-2 sono pensati per fornire un rapido controllo immunitario della replicazione del virus, proteggendo le persone vaccinate contro la malattia sintomatica, malattia grave e/o morte, con diversi livelli di efficacia. Potremmo quindi aspettarci che la vaccinazione limiti l’entità della diffusione del virus negli individui vaccinati che possono essere infettati. La bassa carica virale che questi vaccini dovrebbero garantire, potrebbe diminuire sia la gravità della malattia che il potenziale di trasmissione successiva di SARS-CoV-2 di un individuo vaccinato. Per determinare se la vaccinazione riduce la carica virale nell’ambito del vaccino SARS-CoV-2, sono stati confrontati il valore del ciclo di soglia (Ct) in campioni positivi al test raccolti tra il 28 giugno 2021 e 24 luglio 2021 da 83 individui nella contea di Dane, Wisconsin; contea con uno dei tassi più alti di vaccinazione e tra le più popolose degli Stati Uniti.

I risultati della ricerca

Dalle analisi, non sono state rilevate differenze significative nei valori Ct tra individui completamente vaccinati e non vaccinati. Precedenti studi hanno suggerito che i valori di Ct di ~30 o inferiori, i campioni biologici sono indice di cariche virale potenzialmente contagiose (più la positività del test è rilevata a bassi cicli Ct, più la carica virale e quindi la contagiosità del soggetto è elevata). Sono stati esaminati 291 campioni di tutte le contee del Wisconsin: di questi 79 sono infezioni tra gli individui che erano stati completamente vaccinati. E sessantasei (66) di questi 79 (84%) avevano valori Ct ≤30, mentre 177 su 212 (83%) individui non vaccinati, avevano anch’essi cariche virali in questo intervallo. Inoltre, 26 su 79 (33%) degli individui completamente vaccinati avevano valori di Ct estremamente basso <20 indice di una carica virale molto elevata.

La contea di Dane rappresenta il 29% (83/291) dei casi segnalati qui. I tassi di vaccinazione in questa contea sono molto più alti della media nazionale degli Stati Uniti (49,4% degli Stati Uniti popolazione e il 67,4% della popolazione della contea di Dane è completamente vaccinato). Anche i test sono più elevati nella contea di Dane, con 3,08 test a persona rispetto a una media statunitense di 1,48 test a persona. Questo con l’alto tasso di vaccinazione e l’alto tasso di test ci consentono di accertare una proporzione relativamente alta di infezioni nei vaccinati, ma significa anche che le circostanze uniche di questa contea potrebbero confondere i dati.

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