Politica

Vaccini, grana per l’Ursula bis: la Corte dà torto alla Von der Leyen

Scoppia il caso della mancata trasparenza sui contratti dei vaccini. La Commissione Ue “condannata alle spese legali” dalla Corte di giustizia europea

pfizer ursula von der Leyen

Scoppia una grana clamorosa per Ursula von der Leyen. Alla vigilia del voto per una sua eventuale riconferma di Ursula a capo della Commissione europea, la Corte di Giustizia dell’Ue, con sede in Lussemburgo, ha parzialmente accolto i ricorsi presentati da alcuni eurodeputati e cittadini in merito alla contestatissima decisione di secretare buona parte dei contratti relativi ai vaccini anti-Covid, condannando Bruxelles al pagamento delle spese legali.

Secondo quanto riportato in sentenza “I contratti sottoscritti devono essere resi interamente disponibili”, contrariamente al rifiuto che la stessa Commissione europea espresse nel 2021 ai ricorrenti.

In particolare, i giudici hanno quindi considerato assolutamente insufficienti gli accessi parziali agli stessi documenti concessi da von der Layen e soci. Pertanto, la Corte specifica che le eventuali responsabilità del produttore, in merito agli effetti avversi, non possono essere limitate o addirittura soppresse dalle clausole dei medesimi contratti, come sembra che in realtà fosse stato stabilito.

Singolare, a questo proposito, la tesi della Commissione europea, secondo cui l’oscuramento di alcuni aspetti degli spinosi documenti sarebbe stato fatto per “tutelare la privacy degli interessati ed evitare conflitti d’interesse”. Lapidaria, al contrario, la controdeduzione dei giudici, i quali hanno ovviamente ribaltato la cosa, sostenendo che è proprio attraverso la totale trasparenza degli atti che si sarebbe potuto vigilare più efficacemente su veri o presunti conflitti d’interesse.

D’altro canto, l’oscura vicenda del presunto scambio di sms tra la von der Leyen e il Ceo di Pfizer Albert Bourla, che è ancora oggetto di indagine da parte della Procura europea, non ha certo aiutato a sgombrare il campo dai tanti, troppi sospetti che ruotano intorno ad un affare, quello dei vaccini, di alcune decine di miliardi di euro solo per quanto riguarda l’Europa.

Un colossale pasticciaccio brutto che si sarebbe potuto tranquillamente evitare se, con l’Italia nel ruolo di capofila in Occidente, si fosse seguito il consiglio di alcuni veri scienziati della medicina, i quali sin da subito avevano sconsigliato di eseguire una vaccinazione di massa senza precedenti nella storia e, per di più, realizzata nel bel mezzo di una pandemia con prodotti sperimentali, violando tutte le acquisizioni faticosamente ottenute negli ultimi due secoli.

Ma evidentemente, come sembrerebbe dimostrare anche questa ennesima vicenda legata al coronavirus, gli interessi politici, economici e professionali in ballo in quel momento hanno esercitato una attrattiva irresistibile per molti, troppi individui investiti di importanti responsabilità pubbliche.

Claudio Romiti, 17 luglio 2024

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