Vaccini, la clamorosa denuncia del prof giapponese sugli effetti avversi

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Suggeriamo, tra le tante testimonianze di scienziati, medici e ricercatori che denunciano i danni di questi farmaci sperimentali (adottati cioè dopo sei mesi di test, invece dei soliti dieci anni che sono la norma), quella del dr. Masanori Fukushima, professore emerito all’Università di Kyoto in una sessione col ministero della Salute che è apparsa due giorni fa.

C’è il video originale in giapponese tradotto con sottotitoli in dieci lingue diverse e che nessuno ha contestato: Il danno causato dai vaccini ormai è un problema mondiale. La metà dei decessi dopo la vaccinazione sono dovuti a danni cardiovascolari e cardiaci… è stata soppressa l’immunità naturale che all’inizio proteggeva la maggioranza della popolazione giapponese… ora chi si ammala sono i vaccinati…”. Autorevoli fonti accademiche giapponesi ci hanno confermano la veridicità della notizia e che nel Paese le dichiarazioni hanno fatto scalpore, irritando il governo.

 

Ma la cosa sensazionale è il tono furibondo del professore che parla davanti al ministro della Salute, sbattendo i pugni sul tavolo e praticamente urlando senza che nessuno osi interromperlo. L’elenco degli scienziati che dicono queste cose è sempre più lungo e si moltiplicano le cause legali, le richieste di danni e anche le sospensioni dei prodotti di Pfizer e Moderna (ad esempio in Florida, dove le autorità sanitarie ora le sconsigliano sotto i 45 anni).

Le statistiche di mortalità dicono infatti che non ci sono mai stati tanti morti negli ultimi dieci anni nei paesi industriali come nel 2021 e nel 2022. I morti sono molti di più per tutte le fasce di età sotto i 75 anni che nel 2020, quando c’era la prima ondata della Covid-19, ma non ancora i vaccini. Riportiamo qui le statistiche di mortalità ufficiali dell’Osservatorio Europeo sulla Mortalità, quelle che nessuna tv o giornale finora ha mai voluto citare anche se circolano da due anni sui media indipendenti e sono appunto le statistiche ufficiali europee.

Basta confrontare, come può fare chiunque andando sul sito dell’Osservatorio, il totale dei morti del 2022 finora e del 2021 con quelli degli anni precedenti. Si vede che rispetto agli anni pre-Covid, ci sono circa 10 mila morti in più sotto i 44 anni e circa 60 morti in più tra i 45 e i 65 anni. Vaccinando quasi tutti i morti dovevano tornare alla normalità, invece ce ne sono stati finora circa 70 mila in più. Ma anche rispetto al 2020 (evidenziato in grigio), sono oltre 20 mila di più.

Nella fascia di età dei giovani e adulti che lavorano, quindi la fascia di popolazione che ha un’aspettativa di vita di 60 anni o come minimo di altri 20 anni, ci sono stati circa 70 mila morti in più della media “normale”, da quando si vaccina, cioè nel 2021 e 2022. I morti come si vede sono anche molti più che nel 2020, quando c’è stata la prima e più pesante ondata di Covid, ma ancora non si vaccinava. Ma la cosa su cui insistere è che rispetto alla media degli anni precedenti alla Covid sono circa 70 mila morti in eccesso in Europa, per cui questi vaccini sperimentali hanno peggiorato la situazione.

Questi sono numeri da guerra. Ad esempio, Von der Leyen ieri ha detto e poi si è smentita subito, che i morti ucraini in combattimento sono stati finora 100 mila. Il governo ucraino l’ha corretta subito (e lei ha persino cancellato il video) dicendo che sono 13 mila. Forse la verità sta nel mezzo, forse sono morti in guerra in 50 o 60 mila. Ma in Europa, tra le persone adulte e non vecchie, ci sono stati dal 2021 circa 60 mila morti in eccesso della media, in eccesso di quello che ci si aspetta cioè statisticamente e normalmente. Occorrono, come reclamava questa settimana questo importante professore di Medicina in Giappone davanti alla commissione del Ministero della Sanità, commissioni di inchiesta su tutti questi morti e le altre decine di migliaia di persone danneggiate dal vaccino.

A proposito poi del Giappone, come mai ha avuto meno di dieci volte i morti dell’Italia? Come spiega questo professore in seduta con il Ministero, perché i medici giapponesi da subito hanno curato con steroidi.

In Giappone non hanno detto ai medici che non c’erano farmaci in commercio che si potevano usare, come hanno fatto le autorità in Italia.

Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, 3 dicembre 2022

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