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Vaccini, perché sui ragazzi occorre prudenza - Terza parte

Questo vaccino è stato approvato dopo diverse vicissitudini dall’EMA e dall’AIFA a fine gennaio 2021 con limiti di età fino a 55 anni e poi portato come in Germania fino a 65 anni. Il lancio dello stesso vaccino è stato sospeso in Danimarca e altre nazioni per un lotto responsabile di un effetto di coaguli di sangue, con la stessa cosa è avvenuta anche in Italia l’11 marzo 2021. Se da una parte vi è un notevole costo inferiore del vaccino AstraZeneca rispetto a Pfizer e Moderna, dobbiamo ricordare che gli effetti collaterali sono divisi equamente, come riportato dall’agenzia del farmaco del Regno Unito. Ricordiamo che questa multinazionale è l’unica ad avere pubblicato i dati di fase 3 su una rivista scientifica come “Lancet”. Le reazioni riportate in questi giorni con le prime vaccinazioni ovvero i richiami con AstraZeneca hanno catalizzato lo stop di questo vaccino, a causa di alcuni decessi. Rari casi di coaguli sono stati osservati nei destinatari di questo vaccino associati a bassi livelli di piastrine nelle persone sotto i 60 anni, più spesso nelle donne, 4 casi per milione di persone vaccinate. A seguito della morte della diciottenne ligure, il vaccino AstraZeneca è stato destinato solamente agli over 60, mentre come seconda dose per gli under 60 e i giovanissimi hanno previsto il cocktail con Pfizer e Moderna. Una soluzione parecchio discutibile, poiché non suffragata al momento da adeguate conoscenze.

In conclusione, vaccinare la popolazione anziana è importante, e gli effetti della vaccinazione in corso sono positivi, ma non c’è alcun bisogno di renderla obbligatoria per nessuno. Una analisi rischi/benefici dovrebbe invece sconsigliare la vaccinazione in fase adolescenziale, perché tutti i vaccini attualmente disponibili presentano delle controindicazioni.

Paolo Becchi e Giulio Tarro, 30 giugno 2021

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