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Vaccini, spunta la mail segreta della Cnn: “La carota non funziona più…” - Seconda parte

Ma il punto della questione, secondo la stampa conservatrice Usa, non sono tanto i dati bensì il ruolo stesso dell’informazione, che non dovrebbe essere confuso con quello delle agenzie federali, del governo, o con gli interessi delle grandi multinazionali. Solo J&J ha appena dichiarato un guadagno di due miliardi di dollari legato alle prossime forniture di vaccini. Lo scambio di mail tra i top executive Cnn tocca un nervo scoperto dell’amministrazione Biden: come sconfiggere lo scetticismo sui vaccini. Un fenomeno che gli americani chiamano “vaccine hesintancy”. Definizione che è già in sé rivelatrice: l’esitazione non contempla  l’ipotesi che il singolo possa scegliere, deliberatamente, di non vaccinarsi. Anche nel caso in cui – ed è questo il caso – il vaccino non sia obbligatorio, non sia stato definitivamente approvato dalle autorità competenti (è autorizzato “in via emergenziale” fino al 2023) o si reputi non vantaggioso in base alle proprie condizioni di salute. Come nel caso dei bambini e dei ragazzi, che fino a 20 anni, secondo le stime elaborate dall’Istituto Pasteur, hanno un rischio di morte da Covid pari allo 0,001. Inferiore al rischio di contrarre effetti avversi, che anzi in questa fascia di popolazione risulterebbero addirittura i più alti.

Esiste un Covid death rate, un indice statistico omogeneo, che su base anagrafica indica la percentuale di letalità associata all’esposizione al virus. Sopra i 60 anni e fino ai 69, secondo il celebre istituto di ricerca francese, il rischio per gli uomini è dell’1% e delle donne è pari allo 0,6. Dai 70 anni in su il rischio raddoppia e triplica, ed è esponenzialmente legato ad altri fattori come la presenza di patologie pregresse, gli stili di vita, etc. Ma la questione lessicale rimane: se la scelta di non vaccinarsi non viene più chiamata “scelta” – termine che indica una libera facoltà basata su una consapevolezza (magari raggiunta in accordo col proprio medico di fiducia) – ma “indecisione” o “esitazione”, le cose cambiano. E dunque, qualsiasi soggetto abbia un potere, si sentirà autorizzato a farne uso per persuadere l’esitante. Con le buone o con le cattive, “carrot vs stick”.

Una sorta di paternalismo sanitario, il cui effetto può funzionare fin quando non si trasformi in una palese forma di coercizione. Altrimenti, come avviene nelle dinamiche famigliari autoritarie, tale atteggiamento scatenerà più facilmente una reazione di senso contrario: il rifiuto diventerà una “resistenza” a un’imposizione avvertita come ingiusta, quindi autoritaria e liberticida. Chiunque abbia avuto 14 anni, conosce i risultati di questa tattica. Di solito, non finiscono mai bene.

Beatrice Nencha, 23 luglio 2021

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