Salute

Confusione pandemia

Vaccini vecchi o nuovi? Sulle punture è caos totale

Commissione Ue e Ema danno indicazioni contraddittorie. E i cittadini si chiedono: quale vaccino fare?

Salute

L’autunno si avvicina, la chiamata alle urne anche e inevitabilmente torna sulle prime pagine l’allarme Covid. Le preoccupazioni si concentrano sulla probabile nuova ondata prevista per ottobre, come ogni anno dall’inizio della pandemia e nonostante il passare del tempo il caos sembra essere rimasto quello del 2020.

Al centro del dibattito l’utilizzo dei vaccini tra vecchi e nuovi. A colpi di dichiarazioni e comunicati sono proprio le istituzioni addette a contraddirsi una sull’altra.
 Cercando di fare chiarezza – per modo di dire – la situazione è molto semplice.

Le indicazioni della Commissione Ue

Da una parte la versione della Commissione Europea, dall’altra l’Ema, l’agenzia europea del Farmaco: le due, infatti, riportano raccomandazioni completamente opposte. Bruxelles raccomanda un utilizzo immediato dei vaccini disponibili: “Continuare le strategie nazionali di vaccinazione contro il Covid utilizzando i vaccini attualmente disponibili, senza aspettare quelli adattati”, dichiara in una nota diffusa alla stampa. L’invito è quello di velocizzare i richiami con i vaccini “avanzati” subito.
 Per quanto riguarda i vaccini adattati, l’Esecutivo europeo “suggerisce di sviluppare da subito programmi nazionali per individuare quali vaccini dovrebbero essere utilizzati e per quali gruppi di popolazione”.

In sintesi: al via al richiamo con i sieri ancora disponibili che, peraltro, la scadenza era già stata prorogata in modo ufficiale fino al mese di agosto, in quanto sui “nuovi” ancora è da stabilire la fetta di popolazione “giusta” al quale darli.

Le raccomandazioni dell’Ema

Sempre dalla grande Europa, ma questa volta dall’Agenzia del Farmaco, arrivano dichiarazioni completamente opposte: “Visto il languire della campagna per la quarta dose è buona notizia quella dell’imminente arrivo dei nuovi vaccini anti-covid”, afferma. “Ad oggi l’Ema ha raccomandato di autorizzare due vaccini adatti per fornire una protezione più ampia contro il Covid-19. Sono destinati a persone di età pari o superiore a 12 anni che hanno ricevuto almeno la vaccinazione primaria”. Dunque parliamo di due vaccini specifici contro le varianti da utilizzare al posto dei “vecchi”: una raccomandazione che sembra in contrapposizione a quella della Commissione Ue. I vaccini autorizzati dall’agenzia sono Pfizer e Moderna adattati alla variante BA1, mentre per le altre varianti – Omicron Ba.4 e BA.5 sono ancora in fase di revisione e, se autorizzati, “verranno presentati a breve per ampliare” – come riferisce l’Ema – “l’arsenale di vaccini disponibili”. C’è da sottolineare che i due vaccini “nuovi” autorizzati coprono la variante Omicron che ha un’incidenza di circa lo 0,23% di contagio, mentre BA.4 e BA.5 – le varianti su cui i professionisti stanno ancora lavorando sugli ultimi test – rappresentano il 23,5% delle infezioni.

Vaccini: e Speranza cosa dice?

Fa sorridere – un sorriso tragico, s’intende -, il fatto che la Commissione Europea rimandi ai “programmi nazionali” i prescelti per il nuovo vaccino in quanto ancora non sanno a chi sia più indicato destinarli, mentre l’altra sponda, che dovrebbe essere in stretta comunicazione con i vertici, rilancia i nuovi sieri indicando precisamente la fetta di popolazione al quale inocularli.

In questo surreale scambio di notizie, opposte e contrarie, a dire la sua è anche il Ministro della Salute Roberto Speranza che dichiara durante un’ospitata al forum de “La Stampa”: “L’Ema oggi darà il primo ok ai vaccini adeguati alle varianti Omicron, il 5 settembre l’Aifa si pronuncerà e credo che le prime forniture arriveranno attorno alla prima decade di settembre”. Affermazioni vaghe e poco precise, in quanto ad oggi si parla di tre sieri: i vecchi, i due nuovi autorizzati da Ema e gli altri nuovi ancora in fase di controllo.

Noi italiani vorremmo sapere cosa ci riserverà il futuro. Ma allo stesso modo pretenderemmo anche di capire come è possibile trovarci in tale confusione dopo anni di pandemia.

Bianca Leonardi, 3 settembre 2022