Vaccino ai bimbi, bombardamento mediatico: lo Stato manda i pediatri in tv

La mossa in vista del via libera al siero per gli under 12

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La nuova crociata è decisa: una campagna, politica e mediatica, per vaccinare tutti i bambini. Da una parte si sta ragionando di costringere pure i pargoli (da 5 anni in su) a mostrare il green pass per accedere alle attività di svago, cioè per giocare, andare al cinema, mangiare con gli amichetti e – chissà – magari anche per andare a scuola. Dall’altra, pare che il ministero della Salute stia studiando un vero e proprio bombardamento mediatico per “convincere gli italiani di quanto sia importante” sottoporre al siero anticovid gli under 12. L’autorizzazione al vaccino per i più piccoli non è ancora arrivata, Ema e Aifa stanno controllando i dati sulla sicurezza di Pfizer. Ma le rotative per la campagna di comunicazione sono già in atto: verrà trasmessa su giornali, tv, radio e siti internet. In quella che si prospetta come una battaglia senza esclusione di colpi.

Secondo Repubblica, i tecnici del dicastero della Salute avrebbero già studiato una strategia. Il primo passo ci pare sia quello di terrorizzare: ieri Brusaferro nella sua conferenza stampa ha calcato la mano proprio sugli under 12, sottolineando come si stia assistendo ad un aumento dell’incidenza dei casi; mentre la Sip e l’Aopi hanno fatto sapere che nella fascia 0-19 anni ci sono stati 791.453 casi, 8.451 ospedalizzazioni, 249 ricoveri in terapia intensiva e 36 morti. Il prossimo passo sarà coinvolgere gli ospedali specializzati, come il Bambino Gesù di Roma, il Meyer di Firenze e il Gaslini di Genova. E infine verranno schierati i pediatri di libera scelta, quelli che hanno in cura i pargoli sul territorio. Un unico motto: vaccinare, vaccinare, vaccinare.

Il messaggio scelto dal ministero non dovrebbe puntare sulla necessità di immunizzare i piccoli per ridurre la circolazione virale e proteggere i nonni. In fondo il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, lo ha detto chiaramente: non si può chiedere solidarietà sociale a un minorenne di quell’età. Sarebbe troppo. Bisogna pensare alla salute dei bambini e capire se i benefici del siero superano i possibili rischi. Secondo Vaia e il noto epidemiologo Ioannidis, ad oggi, non v’è motivo per immunizzare gli under 12. Per il ministero sì. Ma non basterà dire ai genitori che la puntura serve a far uscire l’Italia dalla pandemia. E infatti, dice Repubblica, “si insisterà sul fatto che finiscono in ospedale anche i bambini e che ci sono tantissimi fragili, circa un milione, sotto i 14 anni”. Lo ha confermato anche Paolo Biasci, segretario del sindacato dei pediatri Fimp: “Dobbiamo spiegare che è importante vaccinare i bambini perché il Covid può avere complicanze. Circa il 10% della popolazione in quella fascia di età è fragile”.

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