Cronaca

Il corteo

“Vannacci fascista, primo della lista”. La sinistra minaccia il generale

Circa 200 persone a Lucca contestano l’autore del libro “Il mondo al contrario”. Siamo alle solite: gli “antifa” hanno paura dei libri

Vannacci contestato

I “sinceri democratici” sono tornati: dopo il caso Roccella, il ministro cui è stato impedito di parlare al Salone del Libro, ora siamo al caso Vannacci, cui a Lucca hanno tentato di togliere la parola con le solite proteste travestite da antifascismo. Come riporta il quotidiano IlGiorno, il generale Roberto Vannacci, autore del libro “Il Mondo al Contrario”, è stato oggetto di proteste durante la presentazione del suo libro a Lucca. “Vannacci fascista, sei il primo della lista”, hanno urlato un gran numero di giovani, circa 200, appartenenti a realtà di sinistra, armati di bandiere e striscioni.

L’evento si è svolto fuori dalla Casa del Boia, dove Vannacci era stato invitato per presentare il suo libro, che, nelle ultime settimane, ha venduto centinaia di migliaia di copie. Nonostante la protesta, l’autore ha accolto con tranquillità l’arrivo dei contestatori e ha cominciato a parlare del suo libro. Le forze dell’ordine si sono accertate che i manifestanti non entrassero nell’edificio, scortandoli fino a pochi metri di distanza e poi deviandoli in piazza San Francesco.

“Il Mondo al Contrario” è diventato ormai argomento di molte discussioni e ha portato il generale Vannacci a guadagnare una cifra stratosferica. Il successo del libro ha sorpreso tutti, soprattutto se si considera che il generale Vannacci ha conseguito il suo grado dopo una lunga carriera militare e di certo non sognava di diventare ricco grazie ad un libro. Come ha riportato il Corriere della Sera, solo 8 allievi ufficiali su 150 che entrano in accademia diventano generali di divisione. Chiunque abbia fatto carriera nell’esercito può capire quanto sia lungo e difficile, fatto di missioni all’estero e comando di tanti uomini, per raggiungere un grado così elevato. Eppure, in un solo mese, il generale ha guadagnato con le vendite del suo libro quanto avrebbe ricevuto in dieci anni dalla carriera militare.

Secondo quanto riportano i media locali, la contestazione al generale si sarebbe svolta – al netto delle minacce – in modo “pacifico”. E lui, “imperturbabile”, ha salutato i contestatori per poi parlare tranquillamente del suo libro.

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