Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha espresso le sue opinioni riguardo alle multe annullate del periodo Covid, passando poi a commentare altre questioni legate all’attualità politica. “Allora ragazzi, qualche parolina ancora sulle multe annullate del Covid. Speriamo che il governo vada fino in fondo nonostante Forza Italia. 170 milioni di buco e chi se ne frega. Trovate i soldi, li trovate per tante cazzate, trovateli anche per una cosa giusta, l’abolizione di tutte le multe fatte durante il periodo terribile del Covid. 17 milioni di multe, viva la cancellazione”.
Cruciani ha poi aggiunto: “Mi dispiace per quelli che hanno già pagato e mi dispiace per quelli a cui hanno sottratto lo stipendio. Un ascoltatore infatti mi scrive: ‘Un mese e mezzo senza lavoro e senza paga vale 25 volte i 100 euro della multa, altro che condono, è uno sconticino del 4%’. L’annullamento delle multe da 100 euro è un piccolo sconto rispetto alle ingiustizie di quel periodo”.
Il conduttore di Radio24 è passato a parlare dei processi per finte vaccinazioni, facendo riferimento a personaggi noti come la tennista Giorgi e la cantante Madame: “Dovrebbero chiudere anche i processi per quelle persone, fare un vaccino falso era resistenza civile di un obbligo di merda, questo era. Era una grande operazione di resistenza civile”.
Cruciani non ha risparmiato critiche al Partito Democratico: “Ovviamente chi è che attacca questa cosa qua, chi è che attacca lo sconto parlando di illegalità, parlando di regalo ai NoVax? Il Partito Democratico, come te sbagli. Sempre in nome della legalità, porta in Parlamento una questione fondamentale: il calendario della polizia penitenziaria brutto, sporco e cattivo, il calendario violento della polizia delle carceri. Mamma mia, una cosa incredibile”.
Infine, Cruciani ha commentato la sentenza del Tribunale Militare riguardo al generale Vannacci: “Beh, io l’avevo detto già mesi fa, il generale Vannacci che non verrà processato. Il Tribunale Militare ha sentenziato, è stato scagionato perché nessun oltraggio nel suo libro. Come era evidente a tutti, in quel libro non c’è alcun oltraggio. E dunque, tiè”.
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