Non manca molto alla terza Pasqua virale, e il grande Massimo Galli, l’uomo che non ha bisogno di guardare i numeri, ritorna in grande spolvero, con lo scopo di rendere ancor più “allegre” le imminenti festività. In una lunga intervista rilasciata a “La Stampa”, l’ex primario del reparto di infettivologia del Sacco di Milano, ci ricorda per l’ennesima volta che dobbiamo morire. Mostrando di aver ritrovato il piglio dei vecchi tempi, dopo aver faticosamente superato il Covid-19 grazie ai detestati monoclonali, nonostante tre dosi di vaccino, egli ha tratto dal suo cilindro l’ennesima variante, la cosiddetta Xe, con la quale rammentarci amorevolmente di non abbassare la guardia.
Viro-star, a volte ritornano
D’altro canto, cosi come titola una famosa raccolta di racconti di genere horror scritta dal celebre Stephen King, “A volte ritornano” codesti cantori dell’angoscia virale diffusa. E proprio leggendo la citata intervista, viene in mente la frase introduttiva con cui lo stesso King si rivolge al lettore: “Parliamo io e te. Parliamo della paura.” In tal senso Galli dimostra veramente di essere un maestro del brivido, lanciando avvertimenti come una mitraglia. Lamentandosi del fatto che per via della guerra in Ucraina si parla meno della pandemia, facendogli mancare letteralmente la terra mediatica sotto i piedi, il nostro ci ricorda che il virus “nell’ultimo mese solo in Italia ha contagiato oltre 2 milioni di persone e ne ha uccise quasi 4 mila.”
Tutto ciò, ovviamente, senza mai sottolineare, come costume di questo genio incompreso, che la stragrande maggioranza degli “infetti” è asintomatica, mentre il grosso dei decessi che ancora oggi vengono inseriti nel lungo elenco delle vittime del Sars-Cov-2 non è certamente avvenuto per causa diretta del medesimo virus, così come un numero crescente più medici che operano in prima linea si sforza di segnalare. Ma queste per Galli sono quisquilie e pinzillacchere.
Variante Xe, torna l’allarmismo
Secondo il suo illuminato parere la nuova e temibilissima variante si starebbe diffondendo “perché non si fa sufficiente attenzione ai contagi (ecco che ritorna il nesso mortale infezione/obitorio usato come una clava). Omicron 1 è in via di rapida sostituzione da parte di Omicron 2, e poi le due si sono fuse nella nuova Xe, che potrebbe essere così diffusiva da sostituirle entrambe. Senza contare alcuni sintomi sospetti come le vertigini, che implicherebbero un interessamento neurologico da approfondire.” Allo stesso modo, verrebbe da aggiungere, sarebbe da approfondire il perché molti di noi liberali e aperturisti, quando ascoltiamo Galli, abbiamo i brividi.