Tuttavia non basta, per lo scienziato che si pregia dei suoi trascorsi da sessantottino, nessuno è al sicuro con questa nuova variante: “Sicuramente i non vaccinati – sentenzia – ma rispetto a prima rischiano di più anche i vaccinati, poi dipende molto di chi si tratti. Xe è quasi un virus nuovo rispetto a quello per cui i vaccini sono stati creati per cui, in particolare nei soggetti anziani e fragili, si possono verificare più difetti nella protezione, anche dopo la terza dose”. Parole assolutamente confortanti che quasi certamente gli consentiranno di vincere il “premio Savonarola”, lungamente conteso a Roberto Burioni, altro fenomeno della paura virale.
“Prorogare il green pass…”
Dopo aver quasi scomunicato Andrea Crisanti, reo secondo Galli di sostenere l’eresia di far contagiare tutti per ottenere l’agognata immunità di gregge, si dichiara ferocemente contrario all’abolizione dell’abominevole green pass. E per evitare ulteriori danni al nostro turismo, massacrato da oltre due anni di demenziali restrizioni, invoca addirittura un accordo internazionale per “prorogarlo almeno fino all’inverno, toglierlo prima sarebbe un condono” – ammonisce Galli.
Non poteva poi mancare una frecciatina all’uomo che, ordinando l’attacco all’Ucraina, ha contribuito ad offuscare il tema ossessivo-compulsivo della pandemia. “Il dotto Putin – commenta acido l’infettivologo – ha guarito il mondo dall’infodemia, non dalla pandemia, e non prenderà il Nobel per la medicina.” Un riconoscimento che, ahilui, neppure il dotto professor Galli, malgrado gli enormi sforzi compiuti per farci vivere in un comodo habitat di paura, riuscirà mai ad ottenere. Anche in considerazione del fatto che la Fondazione che assegna l’ambito riconoscimento si trova a Stoccolma, patria di un Paese che, nel contrasto al coronavirus, ha sempre fatto esattamente l’opposto di ciò che continua a predicare il nostro virologo della paura.
Claudio Romiti, 9 aprile 2022