Ancora violenza, ancora poliziotti feriti. Proseguono senza sosta le manifestazioni per ricordare Ramy Elgaml, il giovane morto lo scorso 24 novembre al Corvetto, a Milano, al termine di un inseguimento durato otto chilometri per le vie del centro città. Anche grazie al sostegno di una determinata parte politica, le piazze sono tornate a riempirsi per sfidare le istituzioni e in alcuni casi ingaggiare violenti scontri con le forze dell’ordine. Basti pensare a quanto accaduto ieri a Roma, nel corso di un presidio a San Lorenzo per il giovane straniero morto mentre fuggiva da un controllo dei carabinieri. Il bilancio riassume la portata del dramma: 8 poliziotti feriti.
I manifestanti, che esponevano uno striscione con la scritta “Vendetta per Ramy, la Polizia uccide”, hanno rovesciato alcuni cassonetti all’altezza di piazza Immacolata e poi sono avanzati verso le forze dell’ordine lanciando fumogeni, bombe carta e oggetti contundenti. Gli antagonisti hanno anche lanciato una bomba carta contro un blindato della Polizia, rompendo un vetro. A quel punto, con buona pace della sinistra, è scattata una carica di contenimento, ordinata dal questore Roberto Massucci per “tutelare l’incolumità degli agenti”. Subito dopo i manifestanti hanno arretrato per tornare verso San Lorenzo.
Gli otto agenti feriti – tutti del commissariato San Lorenzo – sono stati feriti da petardi e bottiglie di vetro. Già al lavoro le autorità per indagare su quanto accaduto e accertare le responsabilità. Tranchant la presa di posizione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha tenuto ad accendere i riflettori sull’esistenza e sulla pericolosità “di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza”. Ma non solo, il titolare del Viminale ha mandato un messaggio neanche tanto velato alla sinistra: “Queste aggressioni devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo, anche per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia”.
Anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha espresso “solidarietà agli agenti” e definito “inaccettabile” la loro aggressione. Ringraziamenti a tutte le forze dell’ordine e al questore per l’equilibrio dimostrato arrivano anche dal prefetto di Roma Lamberto Giannini, che ha espresso la sua solidarietà agli agenti feriti. Tranchant anche Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp: “È inaccettabile che chi scende in piazza per manifestare, indipendentemente dalla causa, si trasformi in un aggressore violento nei confronti delle forze dell’ordine, che lavorano per garantire sicurezza e legalità per tutelare cittadini e ordine pubblico. L’uso di bombe carta, fumogeni e l’attacco deliberato alle camionette della polizia non è altro che una vile aggressione contro lo Stato e chi lo rappresenta”.
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Clima rovente non solo a Roma. A Milano, al corteo organizzato dal Coordinamento Antirazzista Italiano e dal centro sociale Cantiere, centinaia di manifestanti hanno sfilato dietro agli striscioni “Dalle periferie al centro non staremo in silenzio. Milano è zona nostra” e “Verità e giustizia per Ramy e Fares”. Gli antagonisti hanno anche lanciato della vernice contro la Prefettura meneghina, annunciando la volontà di fare giustizia. Alta tensione anche nella serata di venerdì. A Bologna sono stati registrati lanci di bottiglie, fumogeni, bombe carta e petardi, con alcuni malintenzionati che hanno alzato una barricata con transenne dei cantieri buttate a terra con le quali è stata alzata anche una barricata.
Minacce e intimidazioni che rendono palpabile il rischio escalation. A Busto Arsizio, nel Varesotto, gli agenti della polizia di Stato sono stati accerchiati da decine di immigrati con l’obiettivo di impedire l’identificazione di due soggetti che stavano disturbando la quiete pubblica, tra auto danneggiate e attacchi ai locali commerciali. “Polizia merda” e “Dovete morire tutti” le urla nei confronti degli agenti, con tanto di cori per Ramy e contro il governo. Donne e uomini in divisa alle prese con situazioni potenzialmente molto pericolose e il più delle volte c’è qualche solone che punta il dito contro di loro per lucrare qualche punticino nei sondaggi. Una vergogna che non sorprende più.
E ancora, l’ennesimo campanello d’allarme è stato annotato a Torino, trasformata nel Far West da collettivi e compagnia cantante. Un gruppo di malintenzionati ha lanciato bombe carta contro una caserma dei carabinieri e un commissariato di polizia. Non paghi, i violenti hanno attaccato le forze dell’ordine, lanciando contro di loro delle bottiglie di vetro. Non paghi, ecco il carico di minacce in relazione a quanto accaduto a Ramy: “Dovete pagarla”. Fare finta di nulla sarebbe un errore madornale: la politica – tutta la politica – deve fare quadrato e denunciare queste ignobili violenze, che niente hanno a che fare con il sacrosanto diritto di manifestare. Sappiamo che non sarà così. Nessuno a sinistra ha speso qualche minuto per testimoniare vicinanza e solidarietà agli agenti feriti. Forse qualche elettore potrebbe rimanerci male…
Franco Lodige, 12 gennaio 2025
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