Commenti all'articolo Venezia col biglietto: perché ha ragione Brugnaro
Torna all'articolo
67 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Francesco
4 Luglio 2022, 17:45 17:45
A Venezia non sanno più come spennare i turisti, prima niente panini ora il biglietto d’ingresso, che si inventeranno ancora? Ora fanno gli schizzinosi, quando è arrivato il covid invece piangevano miseria (ve li ricordate i talk?) perchè non veniva nessuno. Bene, mettete il biglietto e tanti saluti!
Rizzi
2 Luglio 2022, 21:51 21:51
Secondo me l’aspetto inquietante della cosa non è il pagamento in quanto tale, ma la prassi, che a questo punto sarà generalizzata, di controllare e schedare chiunque stia semplicemente facendo quattro passi. Un conto è che io paghi la tassa di soggiorno in albergo, un altro è che debba continuamente e quando meno me lo aspetto dimostrare a un pubblico ufficiale di averlo fatto, specificando di volta in volta chi sono. In Italia la gente ha accettato il GP senza scomporsi più di tanto, ne hanno preso atto, e ora il sistema di controllo sugli spostamenti tramite QR procede per altre vie.
Flavio Pantarotto
2 Luglio 2022, 15:24 15:24
Una volta entrava in un locale o in una struttura aperta al pubblico un numero imprecisato di persone, con gravi rischi (e storiche tragedie).
Venezia ha un numero limitato di posti. Superato quel limite di presenze diventa una trappola. Pensiamo a dover portare una persona in barella su e giù per i ponti per raggiungere un imbarco sull’ambulanza galleggiante e portarla a Mestre, all’ospedale. Od inseguire uno scippatore tra la calca che non ha spazio, in molti punti della città.
La prenotazione verrà negata per una certa data se questa è già satura.
Ci dispiace, le proponiamo un’altra data.
A questo serve.
leo
2 Luglio 2022, 14:31 14:31
Dopo che ho contribuito con il pagamento delle tasse ha quel fiume di miliardi di euro per il consorzio del MOSE che dura fin dai lontani primi anni 90, dove in molti hanno attinto a piene mani (Galan), e con le tasse che ancora dovrò pagare (200 mil di euro/anno) per contribuire alla manutenzione di questa ciofeca, che si riempie di sabbia che ne impedisce il corretto funzionamento, mi sembra un pochino eccessivo che mi si chieda un ticket su prenotazione per visitare Venezia.
Sergio
2 Luglio 2022, 13:29 13:29
Che pena. Stiamo tornando al medioevo. Va bene lo pago il biglietto ma poi un caffè me lo fai pagare un euro non dieci euro. Altrimenti me lo porto da casa. Ed oltre al biglietto non spendo più niente. Neanche le cartoline. Vi lascio morire di fame bar ristoranti e baracchini vari.
A Venezia non sanno più come spennare i turisti, prima niente panini ora il biglietto d’ingresso, che si inventeranno ancora? Ora fanno gli schizzinosi, quando è arrivato il covid invece piangevano miseria (ve li ricordate i talk?) perchè non veniva nessuno. Bene, mettete il biglietto e tanti saluti!
Secondo me l’aspetto inquietante della cosa non è il pagamento in quanto tale, ma la prassi, che a questo punto sarà generalizzata, di controllare e schedare chiunque stia semplicemente facendo quattro passi. Un conto è che io paghi la tassa di soggiorno in albergo, un altro è che debba continuamente e quando meno me lo aspetto dimostrare a un pubblico ufficiale di averlo fatto, specificando di volta in volta chi sono. In Italia la gente ha accettato il GP senza scomporsi più di tanto, ne hanno preso atto, e ora il sistema di controllo sugli spostamenti tramite QR procede per altre vie.
Una volta entrava in un locale o in una struttura aperta al pubblico un numero imprecisato di persone, con gravi rischi (e storiche tragedie).
Venezia ha un numero limitato di posti. Superato quel limite di presenze diventa una trappola. Pensiamo a dover portare una persona in barella su e giù per i ponti per raggiungere un imbarco sull’ambulanza galleggiante e portarla a Mestre, all’ospedale. Od inseguire uno scippatore tra la calca che non ha spazio, in molti punti della città.
La prenotazione verrà negata per una certa data se questa è già satura.
Ci dispiace, le proponiamo un’altra data.
A questo serve.
Dopo che ho contribuito con il pagamento delle tasse ha quel fiume di miliardi di euro per il consorzio del MOSE che dura fin dai lontani primi anni 90, dove in molti hanno attinto a piene mani (Galan), e con le tasse che ancora dovrò pagare (200 mil di euro/anno) per contribuire alla manutenzione di questa ciofeca, che si riempie di sabbia che ne impedisce il corretto funzionamento, mi sembra un pochino eccessivo che mi si chieda un ticket su prenotazione per visitare Venezia.
Che pena. Stiamo tornando al medioevo. Va bene lo pago il biglietto ma poi un caffè me lo fai pagare un euro non dieci euro. Altrimenti me lo porto da casa. Ed oltre al biglietto non spendo più niente. Neanche le cartoline. Vi lascio morire di fame bar ristoranti e baracchini vari.
Porro a favore delle tasse e dei balzelli. Ottimo