Malanni democratici

“Verrà silurata a breve”. Quella voce su Elly Schlein

La sparata dell'”estate militante” non convince il Pd: il partito è in subbuglio. E adesso c’è chi parla apertamente di ribaltone

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La prima domanda è questa: quello dell’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è un auspicio o un’analisi? E soprattutto: parla per ipotesi oppure sa qualcosa che neppure i cronisti parlamentari di vecchia data sono riusciti a raccogliere? Già, perché nel pezzo di Massimo Franco pubblicato oggi sul Corriere della Sera c’è una frase che lascia di stucco: secondo Orlando, infatti, Schlein potrebbe essere “silurata a breve” dai capicorrente che l’hanno sostenuta. Trattasi di Franceschini e soci.

Il motivo? Ce ne sarebbero a bizzeffe, basta fare la cronaca degli ultimi mesi. Elly Schlein ha vinto le primarie grazie al voto della piazza ma all’interno del partito, cioè tra dirigenti ed eletti, la sua mozione era in netta minoranza. Quindi ogni singolo errore viene enfatizzato non solo dagli avversari politici, quello è normale, ma anche dagli oppositori interni. Vedi le sconfitte elettorali prima in Friuli Venezia Giulia e poi alle ultime amministrative. In pochi le hanno fatto passare lo scivolone sull’armocromista. Senza dimenticare le tensioni interne sull’utero in affitto: Elly è a favore, mezzo partito di cattolici no. E poi le armi all’Ucraina, con quel voto sul Pnrr e le munizioni a Kiev che rischiava di mandare su tutte le furie la delegazione all’Europarlamento. L’ultimo motivo di scontro è sorto dopo la tentennante partecipazione della Schlein alla manifestazione di Giuseppe Conte: all’inizio Elly non voleva andare, poi s’è convinta e il M5S le ha rifilato il trappole di Beppe Grillo sul palco con invettive su brigate e passamontagna. Risultato: i vari Bonaccini, Beppe Sala, i riformisti e pure il cauto Lorenzo Guerini si sono lamentati di vedere un Pd a rimorchio del grillismo. Pina Picerno l’ha definito senza mezzi giri di parole “un errore”. Sala ha chiesto di spiegare bene quale sia “l’opinione del Pd” su alcuni temi. Elly ci ha provato ieri in direzione, parlando per quasi un’ora senza dire sostanzialmente nulla se non che darà il via a un’estate militante. Che pare più il titolo per una hit di Annalisa che un programma politico.

Per approfondire

Ed ecco allora che sul Nazareno tornano le nubi di un ennesimo ribaltone. “A Elly va dato il tempo”, ripetono tutti. Lei ribadisce che “il giochino a logorare i segretari” questa volta non funzionerò. E assicura che “siamo qui per restare”. Già: ma quanto? E fino a quando si può tirare la corda prima che si spezzi? Il Pd è famoso per aver cambiato più segretari che calzini, dunque Elly ha di che preoccuparsi. Il malumore serpeggia. Anzi: è uscito fuori come un bubbone, viste le tanti fuoriuscite, quelle in procinto di e le critiche pubbliche espresse da più parti. Stefano Bonaccini tra qualche giorno darà il via a una convention per una “area politico culturale” all’interno del Pd. Tradotto dal politichese: una nuova corrente. Magari per provare a dare la spallata finale a un segretario già in bilico.

Franco Lodige, 20 giugno 2023

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