Questa mattina ho esordito nella mia consueta zuppa con un “Augh”, così come facevo un tempo quando eravamo liberi. Sì, perché vi voglio dare un’informazione dolorosa che tutti quanti voi dovete conoscere: da questo momento, e lo capite anche dal soffitto inquadrato nella diretta di stamani, mi trovo in una segretissima zona di montagna per prepararmi alla resistenza. Ebbene sì, mi sono convinto: in questo paese non c’è più libertà.
Ho poi capito leggendo i giornali di oggi che l’unica possibilità che noi abbiamo è quella di fare due o tre cose: vale a dire partecipare alla chat di Massimo Giannini, una chat che ha avuto migliaia di persone che in pochi secondi hanno aderito; e rileggere il primo libro di Scurati su Mussolini. A proposito, ne ho comprate varie copie da regalare ai miei amici perché ho capito che dobbiamo veramente armarci intellettualmente contro i barbari. Ieri ho anche iniziato a leggere il libro della Mira sui fatti di Acca Larentia, in cui un ragazzo innocente è morto in carcere per colpa dei fascisti.
È arrivato il momento della Resistenza. Vi confesso: ormai la mattina non ascolto più Ivana Spagna, ma ho una serie di canzoni rap su Bella Ciao. Sempre la mattina, la prima cosa che faccio è indossare il mio borsello che serve per avere sempre con me il libretto rosso di Mao. Una volta, portavo con me il mio taccuino blu della Ripartenza, ma oggi non è tempo per quello: serve la Resistenza. Per questo motivo, La Ripartenza sarà adesso organizzata soltanto sugli Appennini e verrà chiamata, per l’appunto, “La Resistenza”.
Se quindi volete venire a Bari il 12 e 13 luglio, munitevi di borsello e il libretto rosso di Mao. Ricordate però che per prenotare i biglietti serve aver letto il libro della Mira, un libro peraltro scritto meglio rispetto a quello di Chiara Valerio. Al teatro Petruzzelli si entra ovviamente solo se si indossano i sandali francescani e se si fa parte delle chat di libertà organizzate dagli uomini che vogliono difendere questo paese dai fascisti, ovvero Serena Bortone, Massimo Giannini e Carlo De Benedetti. Pensate che io stia scherzando? No, non sto scherzando. O forse si?
Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 27 aprile 2024