Io dico una sola parola, composta da tre semplici lettere: Tar. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Trentino ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orso che ha ucciso il giovane runner Andrea Papi. Siamo un Paese ingovernabile. Una autorità, può piacere o non piacere, decide che vanno abbattuti tre orsi su 100 e arriva il Tar che sospende l’ordinanza.
Non mi interessano le motivazioni, perché non esistono. I motivi sono politici: l’ondata emotiva. Io non voglio gli abbattimenti degli orsi, ma se l’autorità decide di farlo che si proceda senza la rottura di palle del Tar.
Seconda cosa. Avete mai visto una mobilitazione popolare, o di intellettuali e personaggi del mondo dello spettacolo, a favore dei disabili? No, non l’avete vista. Avete notato mobilitazioni per i barboni o i poveri veri? No, non l’avete vista. Eppure in questi giorni ci stanno rompendo le palle per l’orsa che non deve essere abbattuta. E prendono a pretesto le parole di una madre incazzata con la politica, perché giustamente con qualcuno i genitori si devono incazzare. Capite la follia?
Altra follia. Una attivista di Ultima Generazione ha detto che non pagherà le multe, quelle sanzioni ricevute per l’imbrattamento dei monumenti. Troppo poco, naturalmente: ci vorrebbero dei sani calci in culo. Però questa ha detto che non le pagherà. Si chiama Chloe Bertini, attivista di Ultima Generazione, che giovedì è stata intervistata da Corrado Formigli a Piazzapulita su La7. Durante la trasmissione ha ammesso di aver ricevuto una sanzione da 1.400 euro e di non volerla sanare: “Ho fatto dei blocchi, ho tante multe, ho dei debiti. Pagano i miei genitori? No, sono debiti che si accumulano”. Non pagate? Vi devono levare i peli dal sedere…
Giuseppe Cruciani, 16 aprile 2023