Clint Eastwood è l’unico nome che venga in mente, ma se può ancora lavorare è solo perché i suoi film portano soldi. E poi ha novant’anni, ed è senza eredi. Oggi le statistiche dimostrano che la parola «socialismo» negli Usa non è più un tabù: moltissimi giovani lo auspicano per l’America e sono quelli che hanno votato per Bernie Sanders. Questa è la prossima generazione.
Ma allora, direte voi, tutto risale alla Scuola di Francoforte? No, perché anche quei pensatori avevano a loro volta un ispiratore, il nostro Antonio Gramsci. Che è, ancora oggi, uno dei filosofi più letti nelle università americane. La via gramsciana verso il socialismo passava appunto attraverso la «cultura». E «socialismo» non è solo la forma sovietica o cinese. C’è anche il «socing» di Orwell. Che negli States si chiama, per ora, politically correct. Siamo solo all’inizio, ma mi auguro di non avere ragione.
Rino Cammilleri,