Ho letto il libro del generale Vannacci. Intorno al libro Il Mondo al contrario del generale Roberto Vannacci si è consumato il parapiglia. Chi ha sparato a zero contro, chi lo ha difeso a spada tratta, chi si è detto liberale e protettore solo del diritto di esprimersi liberamente. Si sommi e si sommi, saremo arrivati ai milioni di coinvolti. Eppure, quanti di questi credete che abbiano effettivamente avuto cura, e modo, di leggere l’opera? Io punterei su pochi, per non puntare su pochissimi. Ma se dapprima è stato giornalisticamente dovuto commentare le frasi estrapolate qua e là, per organizzare pronta difesa o pronta offesa, ora penso sia giunto il momento di discutere con calma della verità: della verità approfondita dei contenuti. Io Il Mondo al contrario l’ho letto sul serio e a partire da oggi ve lo voglio raccontare.
“Il Mondo al contrario”: il vero tema di fondo
Il generale Vannacci è un occidentale di nascita e un orientale per cultura (un ultraconservatore). Lui stesso dà notizia di aver condotto numerose missioni in Africa, nei Balcani e in Medioriente e di come queste esperienze abbiano profondamente influenzato la formazione dei suoi valori. Un assunto da tenere sempre a mente durante la lettura del libro. In molte parole l’autore riesce a spiegare che, in fondo, secondo lui, i mali della modernità proverrebbero da un solo problema: l’esasperazione dell’individualismo di massa. La società oggi sarebbe composta da individui dal super-ego, che pretendono, pretendono e pretendono (attenzioni e diritti), senza mai dare.
Le stesse minoranze (di omosessuali, di immigrati irregolari, di abusivi, etc.) si sarebbero così imposte all’attenzione di tutti i pubblici, rimodulando a loro favore gli atteggiamenti, secondo una propria “dittatura” culturale. Il loro egocentrismo ci avrebbe lobotomizzati, asservendoci al dogma del “giustifichiamo quello, accontentiamo l’altro”. Tutti dovremmo essere sempre politicamente corretti se non vogliamo che qualcuno possa essere punto irrimediabilmente nel proprio “io”. E tutti dovremmo essere continuamente accorti per evitare di dire le cose come le dicevamo, perché dietro l’angolo ci sarà sempre qualcuno che non vede l’ora di offendersi e di gridare al “retrogrado!”. Questo per Vannacci è il concentrato del male odierno. Il mondo si muoverebbe al contrario del buonsenso, al contrario di come era prima e al contrario di come dovrebbe muoversi.
La miniserie sul libro
Eh beh? Tutta qui la “verità approfondita” promessa? Eh no, certamente no. D’altronde, 355 pagine e dodici capitoli non si possono mica contrarre così. Per questo, sviscererò l’intero libro nel tempo e a ogni tema, cioè a ogni capitolo, dedicherò un articolo particolare. Nelle righe di sopra sono stati trattati solo i significati di fondo del libro, espressi nella “presentazione” e nel breve capitolo uno. Ma vi assicuro che il testo è meritevole di molte più considerazioni. Alla prossima quindi con: “L’ambientalismo” secondo il generale Vannacci.
Gabriele Nostro, 29 agosto 2023