Appunti sudamericani

“Via la cocaina dalla lista sostanze proibite”. La folle richiesta all’Onu

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L’ex ministro della sicurezza del Messico García Luna condannato a New York per traffico di droga

L’ex volto più noto della guerra alla droga del Messico a capo dell’Fbi del paese del tequila è stato condannato ieri da una giuria statunitense per traffico di droga perché ritenuto colpevole di aver incassato milioni di dollari dal cartello di Sinaloa. García Luna – arrestato nello stato del Texas nel 2019 – ora rischia l’ergastolo. Si era trasferito negli Stati Uniti dopo aver lasciato l’incarico, nel 2012 ed è il più alto funzionario messicano mai processato negli Usa. Messo alle strette dalla giustizia Usa, Garcia Luna ha un modo per evitare l’ergastolo: coinvolgere l’ex presidente Calderón.

Migliaia di indios aymara manifestano nel sud del Perù e avvertono: “Siamo pronti per la guerra civile”

Gli indigeni aymara continuano a manifestare nella regione di Puno, nel sud del Perù chiedendo le dimissioni della presidente, Dina Boluarte, la chiusura del Parlamento, elezioni anticipate, una costituente per riformare la Magna Carta e la liberazione dell’ex presidente golpista Castillo. E hanno annunciato che sono pronti a scatenare una “guerra civile”. “Non ci stancheremo. Per noi non c’è dialogo. L’unica cosa che vogliamo è che Dina Boluarte si dimetta”, ha affermato David Yujra, portavoce degli aymara che ieri in 20 mila sono scesi di nuovo in strada. Lo sciopero a tempo indeterminato che paralizza Puno dura ormai da oltre un mese e mezzo e nei prossimi giorni, migliaia di persone provenienti dalle tredici province della regione di Puno, hanno in programma di marciare su Lima.

Colombia e Bolivia chiedono di rimuovere la coca dalla lista Onu delle sostanze proibite

Lo faranno alla Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti che si riunirà a Vienna, in Austria, dal 13 al 17 marzo. Per la Bolivia non è una novità, al contrario della Colombia. La politica sulle droghe a Bogotá è infatti cambiata con il presidente Gustavo Petro, che ha ridotto il numero di coltivazioni illegali a 20 mila ettari, molto meno del 50 mila del 2022. L’ultimo rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine dello scorso ottobre ha stimato i raccolti di foglie di coca a 204 mila ettari, un aumento del 43% negli ultimi 12 mesi. Il Ministero della Difesa ha riferito, attraverso il suo Osservatorio per i diritti umani e la difesa nazionale, che nel gennaio 2023 non è stata estirpata una sola foglia di coca, mentre nello stesso mese del 2022 ne erano stati eliminati 2.982 ettari.

Paolo Manzo, 23 febbraio 2023


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