Quindi, mentre registriamo l’abolizione totale delle mascherine negli ultimi Paesi che ancora la obbligavano al chiuso, tra questi si segnalano Spagna e Israele, noi è assai probabile che continueremo a vestire la maglia nera sul piano delle libertà ritrovate, accontentandoci delle piccole concessioni che sua maestà, il ministro della paura, e i suoi scienziati di parte ci vorranno concedere. D’altro canto, il 12 giugno ci attende un importante turno elettorale, in cui si voterà per i referendum sulla giustizia, in 21 capoluoghi di provincia e in 4 capoluoghi di regione.
Ebbene, volete che i fenomeni che ci hanno imposto le più assurde misure restrittive (come quella ovvia di stare al tavolo del ristorante senza mascherina, per poi doverla indossare anche solo per andare alla toilette), spacciandole per misure salvavita, non facciano di tutto per capitalizzare nelle urne la loro ben riuscita manipolazione di massa?
Una manipolazione la quale, e questo a mio avviso rappresenta l’elemento più deprimente, ha determinato una evidente regressione collettiva. Regressione particolarmente evidente proprio nell’uso delle diaboliche mascherine, che oramai per molti, troppi individui ancora impauriti rappresentano qualcosa di simile agli amuleti magici utilizzati dagli uomini primitivi.
In questo senso, apprendendo che in Florida un giudice ha dichiarato illegale l’obbligo di indossare il presunto dispositivo di protezione sui mezzi di trasporto, dobbiamo amaramente constatare, come cantava Lucio Dalla, che “l’America è veramente lontana.”
Claudio Romiti, 20 aprile 2022