Cultura, tv e spettacoli

Viola: “No al vino, sì al digiuno intermittente”. Datele il fiasco

La virostar in uscita con un nuovo libro in cui fa la tuttologa continuando la sua crociata contro il vino

La vanità è nulla senza contesto e la nostra Antonella Viola, la viroinfluencer, più influencer che viro(loga), non vuol restare senza contesto. Il contesto si chiama Pd e la scienziata in posa si dà da fare come comanda l’agenza europiddina. Adesso la vironientologa Viola ha sfornato un altro libro imprescindibile dove, tanto per non sbagliare, parla dell’universo mondo ovvero di sé. Perché per queste cacciatrici di dote mediatica, queste affamate di fama, loro sono l’universo e viceversa. Atteggiamento da Chiara Ferragni, ma che altro sarebbero questi primari, cattedratici, luminari che alla prova dei fatti si sono dimostrati, confermati peggio che mediocri?

Viola è una dei tanti che sul Covid ha preso lucciole per lanterne, fischi per fiaschi e proprio per questo se ne vanta, la interpellano, la chiamano, la consultano, la ascoltano. In eterna rampa di lancio per il Pd – al prossimo giro la candidano, niente paura -, tendenza Zan, ci ha fatto sapere, tra una scollatura di sbieco e un selfie da velina, del figlio che bazzica il centro sociale, del marito di sinistra, di tutta una serie di inutilità narcisistiche inframmezzate da diagnosi, prognosi e analisi puntualmente sballate sul piano virologico (la tragedia nella tragedia è che il Covid ha scoperchiato un vaso di Pandora dal quale sono uscite miriadi di incompetenze ad ogni livello: scientifico, politico, istituzionale, burocratico, giornalistico, artistico; non si è salvato nessuno se solo uno ha memoria di quanto ci hanno detto e fatto).

Siccome questi personaggi, incalcolabili medicamente ma imprescindibili mediaticamente, incombono, le Viola del pensiero debole sono poi passate a dire la loro quanto a: sesso – gender – migranti – economia – costume – cultura – società – porno – musica – energia – clima, in un Raschiatutto imbarazzante ed estenuante. Sintonizzati come sono sull’agenda eurosinistra, vengono usati, con pieno consenso, anzi con perversa aderenza, per diffondere messaggi sbagliati e perversi, unicuique suum: la influencer Antonella si è concentrata sul vino per il quale ha una autentica avversione, per lo meno asserita: Viola insiste che il vino è letale, anche un bicchiere ti manda al cimitero, molto meglio la carne sintetica di Gates che sa di moquette e ti fanno firmare la liberatoria prima di servirtela; lei insiste e la comunità medica, enogastronomica, e del buon senso la seppelliscono sotto caterve di smentite e di compatimento ma Viola rinasce come rinasce il ramarro, rifiorisce, è un’Araba Fenice e felice del ridicolo e, come chi è assuefatto alle brutte figure, tira dritta: “L’alcol nel vino (sic!) è cancerogeno, non è vero che due bicchieri al giorno fanno bene, col digiuno intermittente sono tornata in forma”. E che minchia c’entra sto discorso alla Catarella?

C’entra, c’entra: il discorso in sé suonerà pure strampalato ma ha una sua logica pubblicitaria e commerciale, ferrea, stringente: serve a lanciare il libretto rosso della compagna Viola e se uno lo compulsa qua e là trova che tutto torna, basta considerarlo la polluzione narcisistica di una vanagloriosa in rampa di lancio per l’Europiddì: «Dopo l’asportazione della tiroide e la successiva menopausa, ho visto, come accade a molte donne, il mio corpo cambiare. La circonferenza della vita ha cominciato a crescere come mai era accaduto prima… Avevo provato diete, mi ero comprata il tapis roulant ma non riuscivo in nessun modo a sentirmi quella di prima… il mio metabolismo era cambiato. Ed era necessario un approccio nuovo. Conoscevo bene il digiuno intermittente… E così ho iniziato a digiunare 16 ore al giorno, ogni giorno, ma ho anche smesso di bere ogni tipo di bevanda alcolica e modificato la mia alimentazione. Nel giro di 4 mesi avevo perso 11 kg ed ero tornata nella mia solita taglia. Da allora, bevo solo un bicchiere nelle occasioni speciali e cerco di inserire 16 ore di digiuno almeno 4 volte a settimana. E mi sento così in forma che ho ripreso ad allenarmi».

Il corpo che cambia e altre banalità alla Piero Pelù (o alla Elly Schlein, una che si fa scegliere pure la carta igienica non essendo capace, per diretta ammissione, di provvedere a se stessa: questa è la levatura degli un tempo presunti migliori, oggi presunti e basta. Incapaci di vestirsi, figurati di pensare. C’è un nome sacro della moda snob milanese e mondiale, sta in galleria Vittorio Emanuele e anche in zona Venezia, borsette guanti accessori, si chiama Piumelli e per l’occasione la nostra sventatella del Pd potrebbe ribattezzarsi Pium Elly, una Elly di piuma, di insostenibile leggerezza, chiusa parentesi). Per avere un’idea della gigantesca abissale sproporzione tra una vanitosa qualsiasi e una gran donna, cercatevi su Youtube il video in cui Sandra Mondaini spiega a Marco Columbro perché, a un certo punto, smise di ballare: “Mah, sai… C’è un momento che bisogna dire basta: il fianco s’era alzato; la vita s’era alzata; la spina dorsale s’era ristretta; non ci vedevo più…” e scoppia a ridere mentre Raimondo annuisce con pietoso compatimento. È un momento straordinario, da due campioni, ma davvero giganti dell’ironia, del buon gusto, della complicità. Sandra dice con eleganza da star le stesse cose che propina Anto con pesantezza da virompiballe.

Ora, se ciascuno di noi dovesse fare un libro per dire che dopo la x-pausa ha perso 11 chili e si allena in palestra, addio foreste: quanto spreco di carta, di tempo, di parole. E ancora la guerra al vino per conto dei Bill Gates, i Timmermans, di Bruxelles colluso coi Gates, i Soros, gli eredi Getty e gli altri predoni della falsa transizione climatica che serve solo a far transare i nostri soldi, pochi, nei loro, infiniti, che ballano in tasconi senza fondo. Di solito, quando qualcuno esagera gli si dice: posa il fiasco, levateje er vino. Alla Viola sta bene addosso l’invito opposto: prendi su la boccia, che almeno per certe cazzate hai la scusante.

Max Del Papa, 29 aprile 2023