Violenza rossa. Si è parlato troppo poco di questo orribile video

A Bologna feriti non solo 3 poliziotti, ma anche un passante. Ci sono i filmati: si è trattato di un brutale pestaggio, tanti contro uno. Possibile che nessuno parli di squadracce?

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Abbiamo parlato troppo poco di questo video. Sì, la notizia è circolata: qualche giornale, tra le righe della cronaca delle violenze di Bologna ad opera dei centri sociali, ha infilato anche questa aggressione ai danni di un passante. Non s’è capito bene cosa sia successo: qualcuno sostiene che abbia mostrato un tatuaggio non gradito agli antagonisti, altri che abbia urlato chissà cosa verso il corteo di incappucciati. Fatto sta che oltre al ferimento di tre poliziotti, il bollettino dei due assembramenti non autorizzati dei movimenti di sinistra riporta in calce anche il brutale pestaggio di questo signore. Passeggiava sotto i portici con la fidanzata, lo hanno circondato in 10, spinto a terra, massacrato di pugni e colpito anche con un calcio alla testa. Un colpo violentissimo, potenzialmente fatale.

Le immagini ci sono. Sono nitide. Le ha realizzate Ètv, un’emittente locale. Ed è strano che non se ne stia discutendo su tutti i media, nelle televisioni, sui giornali, online. Perché sono di una violenza barbara. Squadrista, direbbe qualcuno, il quale però è evidentemente troppo impegnato a criticare Elon Musk per accorgersi che una squadraccia rossa ha rischiato di ammazzare un passante. Quale che sia la sua colpa, nulla giustifica una prepotenza di quelle proporzioni. Non è stata una rissa, né un regolamento di conti. Ma un assalto ignobile.

Vi ricorda qualcosa? A noi sì. Ricorda tanto quel video diffuso dalle autorità ungheresi e utilizzato dai giudici di Budapest per accusare, e quindi tenere in carcere, l’eurodeputata Ilaria Salis. Che lei fosse davvero lì o meno, non ci interessa. È inconfutabile tuttavia che una banda di antifascisti abbia aggredito alle spalle un presunto neonazista inerme spedendolo all’ospedale in una maschera di sangue. Le modalità di azione sono identiche a quelle di Bologna: il malcapitato preso alla sprovvista, la superiorità numerica, le botte inflitte mentre la vittima è a terra e non può difendersi.

La domanda è: ma se un gruppo di esponenti dei “Patrioti” o di “Casapound” avesse malmenato per strada un attivista dei centri sociali, anche a seguito di una provocazione, di cosa discuteremmo ora? Ve lo diciamo noi: del rischio fascismo, del ritorno delle camicie nere (vero, Lepore?), di olio di ricino, dittatura, pericolo per la democrazia e tutto il resto. Invece, tutti muti. La violenza rossa, a quanto pare, fa meno notizia.

Giuseppe De Lorenzo, 13 novembre 2024

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