Peccato che le statistiche sulle violenze coniugali dimostrino esattamente il contrario e che, certo, se negli ambienti socialmente sfavoriti le violenze sono maggiormente all’ordine del giorno, esse restano comunque elevatissime presso quella oligarchia dei colti urban bobo che sono la vera classe sociale di riferimento del progressismo internazionale, e di cui i sinistrissimi Piketty e Filippetti rappresentano un valido campione.
Noi conservatori, al contrario dei progressisti, rifuggiamo dalle letture ideologiche, almeno su questi temi. Sappiamo che il male alberga nel cuore di ogni uomo, è la natura umana, è il peccato originale, che non può essere ricondotto a cause sociali e culturali, e men che meno alle scelte politiche dei singoli. Il che non vuol dire siamo disposti a tollerare le violenze sulle donne. Ma sappiamo che gli strumenti cognitivi approntati da decenni di femminismo e di correttezza politica non servono a nulla, se non a eludere le questioni.
Marco Gervasoni, 4 dicembre 2019