Alle giravolte dei virologi siamo ormai abituati. Dunque nessuna sorpresa se esattamente due mesi fa Andrea Crisanti assicurava di non volersi candidare (“Non ci penso proprio“) e adesso invece farà il grande salto. La notizia è arrivata nella notte, quasi alla chetichella, un po’ di nascosto, spifferata da “fonti del Nazareno”: tra le fila del Pd ci sarà anche la virostar, uno dei più intervistati microbiologi dell’Era pandemica che – si spera – ci siamo lasciati alle spalle.
Crisanti dovrebbe essere il capolista della circoscrizione europea dei democratici e progressisti. Sia il Pd che il M5S ci avevano provato già in passato, quando si votavano le suppletive per il seggio di Verona. Allora la virostar aveva rifiutato, stavolta invece no. Sebbene siano note le sue simpatie per la sinistra, qualche stonatura va sottolineata.
Primo: il microbiologo si candiderà fianco a fianco con il ministro Speranza, pure lui nelle liste dem, nonostante i due siano stati più di una volta in disaccordo sulla gestione dell’epidemia. A marzo, per dire, Crisanti sosteneva convinto che bisognava “liberalizzare tutto e subito a partire da fine gennaio. Non avrei aspettato, perché aspettare è stato controproducente”. Se c’è qualcuno nel Consiglio dei Ministri che ha sempre tirato il freno a mano quando bisognava scegliere come “riaprire”, quello è sicuramente Speranza. Andranno d’accordo, ora che sono “compagni” di lista? Gli spiegherà, come diceva pochi mesi fa, che con Omicron “la mascherina serve a poco”?
Secondo. Andrea Crisanti ha depositato nei mesi scorsi una perizia alla procura della Repubblica di Bergamo che indaga sulla prima ondata di Covid nella Val Seriana. Nell’occasione disse che erano emerse delle “criticità” nella mancata istituzione della zona rossa. Ma anche che chiudere la Bergamasca, come richiesto dal Pirellone, avrebbe potuto salvare molte vite. L’Ansa riportava una forchetta tra le 2mila e le 4mila vittime in meno. Senza dimenticare le criticità “nell’applicazione del piano pandemico nazionale anticovid“. Non è un po’ strano che il controllore, per quanto tecnico della procura, alla fine si candidi con il possibile controllato (Speranza&co)?
Crisanti non è il primo e non sarà l’ultimi virologo in politica. Speranza ha già deciso di candidare Pier Luigi Lopalco, già assessore in Puglia. Mentre per ora Matteo Bassetti sembra aver detto di no, restando però a disposizione per un eventuale ministero in caso di vittoria della destra.