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Vittoria dei carabinieri sul green pass

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Vittoria per i carabinieri. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, dopo i militari cacciati dalle camerate perché senza green pass, dopo i non vaccinati costretti a una sorta di “obbligo di firma” giornaliero, pare che il Comando Generale abbia messo le cose a posto.

La lotta dei carabinieri sul green pass

Lo rivela a Nicolaporro.it il Nuovo Sindacato Carabinieri. Come spiega Massimiliano Zetti, segretario generale di Nsc, si è arrivati a un accordo “grazie ad un impegno sinergico e a un serrato confronto e studio del problema tra questa organizzazione e l’Ufficio Relazioni Sindacali” dell’Arma. Ed ecco le novità, contenute in una circolare che presto verrà formalizzata con gli ordini impartiti dal Comando Generale a tutti i datori di lavoro, ovvero i Comandanti di Legione.

1) “il personale accasermato che accede in caserma esclusivamente per andare in camerata e usufruire del posto letto (ad esempio perché in licenza, riposo, riposo medico, ecc ecc) – non per svolgere il turno di servizio – non potrà essere soggetto al controllo del green pass. Il controllo del certificato verde riguarda esclusivamente coloro che intraprendono il lavoro”;

2) “così come esplicitamente detto nella circolare, il personale che, presentandosi all’ingresso, dichiarasse di non avere con se il green pass o, comunque, ne risultasse privo, non potrà accedere sul luogo di lavoro e sarà considerato assente ingiustificato fino all’intervenuta esibizione della certificazione, senza quindi doversi presentare giornalmente ovvero essere comandato di servizio”.

Cosa era successo

Si risolvono così due delle (tante) irrazionalità del green pass che si erano manifestate nel giorno della sua introduzione obbligatoria e che questo nostro sito aveva aiutato a denunciare. Ricorderete cos’era successo: a Firenze, Mestre, Udine, Seregno, Pistoia e in Sardegna alcuni carabinieri erano stati allontanati dalle loro camerate perché senza green pass, a causa dell’applicazione “fantasiosa” del decreto di Draghi sul lasciapassare. Non potendo entrare in caserma per lavorare, era la tesi di alcuni comandi, i militari non potevano neppure occupare i loro letti. In altre zone d’Italia, invece, era stato segnalato che ad alcuni operatori senza passaporto verde veniva richiesto ogni giorno di presentarsi al lavoro per dichiarare sempre la stessa cosa: cioè il fatto di non avere il green pass, dunque di non poter lavorare. I sindacati l’avevano chiamata una sorta di “obbligo di firma“, che da oggi non si dovrebbe più verificare. Una piccola vittoria, in questo strambo mondo del green pass.