Esteri

Viva JK Rowling che si ribella alla furia woke. Qualcuno dica che è come il ddl Zan

L’Hate Crime Act scozzese ricorda da vicino la legge sull’omobitransfobia targata Partito Democratico

rowling © Katie Rainbow tramite Canva.com

Sono lontani, lontanissimi i tempi della Scozia sinonimo di libertà. Da due giorni a Edimburgo è entrato  in vigore l’Hate Crime Act che estende il crimine di “incitamento all’odio”, finora contemplato soltanto per i casi di razzismo, anche a chi esprime idee contrarie all’identità di genere. In altri termini, verrà punito non solo chi molesta o aggredisce le persone, ma anche chi si azzarda a non condividere l’idea del gender, sostenendo che i sessi siano soltanto due. Ossia cosa dice la biologia, nonché il buonsenso. Un attentato alla libertà di espressione lapalissiano, destinato a scatenare tensioni nel Paese. Come ben sappiamo, JK Rowling rischia grosso per le sue posizioni sui trans ma non ha alcuna intenzione di fare passi indietro e di cedere per paura di questa legge, lontana parente del ddl Zan.

JK Rowling ha sfidato apertamente la Scozia dei fighetti, pronta a mettere in carcere per sette anni chi non si allinea ai diktat della religione Lgbt tanto cara al governo di Edimburgo. “La libertà di parola e di credo finirà in Scozia se la descrizione accurata del sesso biologico sarà ritenuta criminale. Al momento sono fuori dal paese, ma se quello che ho scritto qui si qualifica come un reato secondo i termini della nuova legge, non vedo l’ora di essere arrestata quando tornerò nella culla dell’Illuminismo scozzese”, il j’accuse della scrittrice, che ha raccolto ampi consensi in rete e non solo in patria. Il dibattito è aperto anche in Italia, anche se è quantomeno curioso che nessuno abbia fatto cenno al progetto – fortunatamente sfumato – del Pd con protagonista Alessandro Zan.

In Scozia era già reato “fomentare l’odio razziale”, ma da due giorni a questa parte è punito come reato anche il comportamento “minaccioso o offensivo” inteso a fomentare odio sulla base di altre caratteristiche, come la religione, l’età, la disabilità, l’orientamento sessuale e l’identità transgender. Non è tutto purtroppo: sarà inoltre possibile perseguire le persone – la Rowling ma non solo – per quel che dicono nell’intimità della loro casa.  Non vi ricorda il tanto chiacchierato disegno di legge contro l’omobitransfobia dem? Anche il ddl Zan prevedeva l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. Entrando nel dettaglio, prevedeva la reclusione fino a quattro anni (sempre meglio di sette, per carità) per le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. In altri termini, anche il ddl Zan minacciava la libertà di espressione. L’ostruzionismo del centrodestra ha salvato il Paese da questo provvedimento liberticida ma è vietato abbassare la guardia: l’esempio scozzese dimostra che la furia woke è sempre in agguato.

Massimo Balsamo, 3 aprile 2024

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