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Viva la domenica con la D’Urso

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È un tripudio sui social per la notizia della cancellazione della trasmissione Live non è la D’Urso e le polemiche sulla dichiarazione di Nicola Zingaretti, che si è detto dispiaciuto perché si tratta di un programma popolare ma di pluralismo politico.

Per me è la morte della libertà. Barbara D’Urso rappresenta uno degli ultimi spazi di libertà della televisione italiana. Facile criticarla, ma tutti la vedono. Ascolti bassi? Forse la formula “shock” e i talk show con le “sfere” dei soliti ignoti come Cruciani, Parietti, Ruta, Cecchi Paone – veri orfani della televisione che troviamo a tutte le ore con ospiti a dire la loro su omicidi, virus, scomparse, politica non per dire qualcosa ma per farsi vedere e per esistere – hanno stancato. Andrebbe data una scossa al format ma è altrettanto vero che la trasmissione domenicale della D’Urso è l’unico vero antidoto al monopolio non tanto della sinistra ma di quelli che hanno sempre ragione: come Fabio Fazio.

Fabio Fazio è il protettore dei Giusti. Saviano, la Segre, il Giorno della Memoria, il Giorno della Memoria della Memoria, quelli di Repubblica, quelli di Michele Serra, Francesco Piccolo, di Ricky Cunningham che nella vita hanno vinto sul bulletto Fonzie. Anzi, scusate: D’Urso. Heyyyy! Pollice alzato e via la Littizzetto più volgare di qualsiasi ospite di “live” solo che la paghiamo noi. Tutti si sono indignati per Zingaretti, ma ha ragione. La D’Urso ospita tutti: da destra a sinistra, senza mai inginocchiarsi perché le luci devono essere sempre puntate su di lei che rappresenta noi, gli spettatori. Che conquista minuto dopo minuto perché non sono “dovuti”, ma cercati. A Fazio non interessano gli spettatori o l’audience: perché se non lo guardi non fai parte dei Giusti, di quelli che a vocina bassa, dimessi, fanno finta di essere dalla parte del torto ma non sono mai Manifesto.

In Italia tantissimi non leggono neanche un libro all’anno. Il ministro Dario Franceschini l’avete mai visto dalla D’Urso? No, ogni anno, ad ogni suo nuovo libro o decreto si siede da Fazio e tratta gli ascoltatori come i pesci nell’acquario della scrivania. Chi guarda Fazio, i Giusti, non leggono già? Allora perché non andare dalla D’Urso? Forse servirebbe di più ed invece… sottosegretaria alla cultura c’è Lucia Borgonzoni celebre per la frase: “Leggo poco, studio sempre cose per lavoro. L’ultima cosa che ho riletto per svago è Il Castello di Kafka, tre anni fa. Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e a teatro”. Che intanto sono chiusi.

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