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Viva Miss Italia che fa rodere il fegato alla sinistra

Francesca Bergesio incoronata regina di bellezza. Scoppia la bufera perché figlia di un leghista

bergesio miss italia

“Vorrei vincere per portare in alto il nome delle donne. Siamo forti e dobbiamo raggiungere la nostra indipendenza”. Era stata questa la risposta di Francesca Bergesio alla domanda sul perché avrebbe dovuto vincere lei Miss Italia. Nella Sala Europa del palazzo dei congressi di Salsomaggiore Terme, la sera dell’11 novembre, la diciannovenne alta 180 cm, occhi e capelli castani è stata incoronata da Patrizia Mirigliani e da Vittorio Sgarbi come la reginetta d’Italia. Una frase così avrebbe potuto candidarla a paladina dei diritti femminili, invece no: trattandosi del concorso di bellezza ormai considerato alla stregua del patriarcato ed essendo Francesca parente di un leghista, alla fine l’hanno crocifissa.

La serata di Miss Italia

“È un’emozione indescrivibile, ringrazio di cuore il pubblico e la giuria, questa serata rimarrà per sempre nel mio cuore”, sono state queste le prime parole della giovane dopo la vittoria. Al secondo posto è arrivata la ventenne mantovana Veronica Lasagna, il terzo posto è spettato alla ventitreenne sarda Siria Pozzi. Elisa Novello, invece, ha ricevuto la fascia di Miss Social. Alla Bergesio è altresì spettata la fascia di Miss Guida Sicura, assegnata in collaborazione con la Polizia di Stato.

Chi è Francesca Bergesio

Ma chi è la vincitrice di Miss Italia 2023? Francesca Bergesio è nata a Bra, in provincia di Cuneo e risiede a Cervere.
La ragazza ha conseguito il diploma al Liceo Classico Europeo e ha intenzione di continuare gli studi universitari nella facoltà di Medicina, si è definita “pacata, riservata e determinata”. Quanto al suo futuro ha detto: “Vorrei essere un medico, vorrei specializzarmi in cardiochirurgia e affiancare al mio lavoro il mondo della moda o del cinema, al quale non rinuncio”.

Una vittoria che la ragazza dedica alla sua terra, il Piemonte. Con Francesca Bergesio, la sua regione è tornata ad indossare la corona di Miss Italia dopo 18 anni dal successo di Edelfa Chiara Masciotta che, a sua volta, era succeduta a un’altra torinese, Cristina Chiabotto. Ad agosto a Barbaresco, in provincia di Cuneo, la diciannovenne era stata proclamata miss Piemonte, ricevendo la fascia da Ronn Moss, lo storico Ridge di Beautiful. Miss Italia ha dedicato la vittoria anche alla donna che l’ha accompagnata passo passo in questa avventura, sua madre, “fondamentale in questo percorso”.

Le polemiche

Una sera che rimarrà “per sempre nel suo cuore” e nel fegato dell’intellighenzia sinistraarcobaleno che non ha certo perso tempo nel manifestare il suo disappunto. E non perché avrebbero preferito il canone estetico di un’altra concorrente. Giammai. I motivi, come spesso accade quando si va contro i nuovi partigiani, sono prettamente ideologici. Nell’era del politicamente corretto, dove si agisce sempre e comunque “in nome dell’inclusività”, se non si rispecchiano i canoni dell’ideologia rosso-arcobaleno, si finisce con l’essere esclusi.

Prendi Gad Lerner. A far andare il giornalista in escandescenza sono stati i legami di sangue della vincitrice, la cui “pecca” è quella di essere figlia di un uomo di destra e con tanto di aggravante, visto che è addirittura un senatore della Lega, Giorgio Maria Bergesio. “Eccola, l’egemonia culturale di Gramsci vista da destra – ha scritto Lerner – eletta Miss Italia la figlia di un senatore leghista, con la giuria presieduta da Vittorio Sgarbi composta da quel tizio della Zanzara e da Hoara Borselli. Così si dà l’assalto alle casematte del potere e si onora la Nazione”. Come se fosse una colpa essere “figlia di” qualcuno.

A dar man forte al compagno, è poi arrivata la pasionaria arcobaleno Vladimir Luxuria, che invece avrebbe preferito una miss trans. E qui occorre una riflessione. Piaccia o meno, le donne esistono. E una donna è un essere mestruante con utero, seno, vagina, e i cui cromosomi sono XX anziché XY, “dettagli” che nessuna transizione permetterà ad un uomo di superare. Come direbbe J.K. Rowling: un trans non è una donna.

Nemes Sicari, 13 novembre 2023

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