Commenti all'articolo Viviamo in un manicomio e non vogliamo uscirne

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carlottacharlie
carlottacharlie
10 Luglio 2019, 21:10 21:10

Appunto. Dovremmo dirlo agli italiani che per decenni hanno dato il voto ai peggiori sulla piazza. Questo è un popolo di menefreghisti, piangina (come si dice a Milano dei piagnoni), che se ne frega del buon andamento della nazione, a lui basta qualche regalia ogni tanto con contorno di canti balli e salamelle con sbandieramento. Sicuramente la colpa di questo schifo italico la possiamo dividere tra italiani e quelli che comandano. Per decenni ci sono stati degli idioti nelle stanze dei bottoni, stolti con nulla voglia di lavorare, votati al ribasso in tutto e per tutto ed a scapito della gente,- mica loro, sia chiaro-. Ancor oggi si sono lasciati abbindolare dai grillazzi che promettevano favolose regalie, se questa non è stupidità mista alla manina truffaldina di ormai lunga storia, ditemi voi cos’è! E’ un paese refrattario alla civiltà, si lamenta, piange strepita e finisce lì la voglia di cambiare mettendoci buzzo buono e tanto olio di gomito a dar la scossa nei palazzi che in maggioranza sono abitati da farabutti e traditori. Con tali genti a prendere decisioni amministrative ed oltre, assieme a quelli che votano per ideologia, oppure senza sapere davvero chi sono e cosa sono capaci di fare oppure hanno fatto quelli che cercano il loro voto, si sarà sempre in bilico sull’orlo del baratro fin quando… Leggi il resto »

Orlo
Orlo
10 Luglio 2019, 14:00 14:00

Weber vedeva nel “tipo ideale” la sua costruzione della macchina burocratica ed in effetti la teoria del sociologo-fikosofo tedesco potrebbe avere riscontri pratici in uno Stato nn affondato nelle leggi. Il sociologo vedeva nel suo progetto un vulnus legato alla perdita di creatività in favore di una migliore organizzazione. In effetti in Italia la creatività legislativa si è ibridata con la nostra celebrata creatività imprenditoriale dando vita ad un corpo di avvocati composto da un numero di addetti che sono passati dai,già molti,45.000 del 1980 agli attuali…240.000!!!! Una creatività al servizio della distruzione sociale,e nn per colpa loro s’intende. L’efficjenza organizzativa credo nn vada nemmeno dimostrata attraverso stime statistiche,ma basta incappare in un anfratto burocratico di lieve entità e se nn si vive di uno stipendio da dipendente le vie che potrebbero portare alle soluzioni di banali problematiche amministrative vedrenno prendere diverse strade tutte tentacolari. Un disastro che con la riforma Madia si intendeva arginare occupandosi di “castigare” o premiare coloro che erano alla testa del polipo,ma sappiamo tutti com’è finita. Insomma una dimostrazione di un Paese irriformabile? Vista l’uscita,oggi, dei resoconti delle ultime prove invalsi(unico strumento di valutazione degli insegnanti a cui gli stessi puntano con forza alla sua soppressione)parrebbe propio di si. In tutte le materie prese a campione si supera di poco il 50% nell’apprendimento considerato NORMALE.… Leggi il resto »