Politica

Viviamo in una dittatura fiscale statalista

Contribuenti e imprese pagano fino al 65% di tasse con una spesa pubblica oltre il 60% del Pil

© pixelshot e Elnur tramite Canva.com

Meloni “leader democratico”? Falso problema, il tema è un altro. Uno Stato che vessa i contribuenti e le imprese fino al 65% di tasse e contributi obbligatori non è uno Stato “democratico”, ma una dittatura fiscale, uno Stato che ha una spesa pubblica oltre il 60% del Pil è uno stato sanguisuga e fallito.

L’Italia è ormai una oligarchia di cinque capi partito ed il loro rispettivo codazzo, dentro uno schema chiuso di finte contrapposizioni dove chi vince ha solo più potere per poter occupare spazi nel baraccone scassato che non si vuole ridimensionare, ma per chi perde resta una consistente fetta di torta. Questo schema si ripete a tutti i livelli ed in tutti gli innumerevoli centri di costo “pubblici” (cioè pagati dagli italiani), società partecipate ed enti pubblici dipendenti.

Quindi il problema non è se la Meloni sia o meno un “leader democratico” – questa è solo la fiction elettorale – il tema vero è che l’Italia non è una democrazia liberale, ma una dittatura fiscale statalista dove si alternano partiti che dietro finte risse di facciata sono d’accordo a non voler invertire la rotta verso una riduzione della spesa pubblica, della pressione e dell’oppressione burocratica e fiscale, perché in questo modo diminuirebbe il loro controllo sulla gigantesca torta statale e parastatale. Infatti sempre più italiani non credono più ai comizi elettorali.

Andrea Bernaudo, 2 giugno 2024

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