L’attesa è tutta per le sue parole. Il presidente del gruppo Ecr, quello di Giorgia Meloni, per dire, deve spiegare le scelte di Fratelli d’Italia e degli altri partiti che compongono la compagine dei conservatori. La notizia, Nicola Procaccini, la dà subito: l’Ecr non darà indicazioni precise di voto ma ogni partito farà le sue valutazioni in base alle “prerogative nazionali”.
“Ognuno voterà sulla base dell’interesse nazionale – spiega l’eurodeputato di FdI – Siamo conservatori perché difendiamo i valori che hanno forgiato l’Europa. Ma difendiamo anche i trattati istitutivi dell’Unione Europea, dove è scritto che la scelta dalla Commissione Ue, tenuto conto del voto alle elezioni, appartiene agli stati nazionali e viene ratificato dal Parlamento Europeo”. Poi si rivolge alla Von der Leyen, che nel suo discorso ha aperto più ai verdi che ai conservatori: “Presidente, quattro giorni fa la testata giornalistica Politico ha scritto che il suo destino non è nelle mani del PPE e neanche dell’ECR o di Fratelli d’Italia, ma è nelle mani dei grandi sconfitti alle elezioni di poche settimane fa: i verdi innanzitutto, i socialisti come Timmermans, ma anche i liberal, trascinati a fondo dalla debacle del partito di Macron. Comprenderà che qualcosa sta andando storto”.
Secondo Procaccini, nell’ultima legislatura Ursula “è stata costretta a rincorrere le istanze delle sinistre perché il Parlamento, il Consiglio e la Commissione di cinque anni fa erano ostaggio della maggioranza di sinistra”. Adesso le cose sono cambiate. “Oggi non più, oggi grazie al risultato delle elezioni europee, ma grazie soprattutto al risultato delle elezioni nazionali tenutesi in tutti gli Stati dell’Unione Europea, i nostri concittadini hanno in maggioranza sposato le idee di buon senso del centrodestra. Credo che Lei debba tenerne conto. Noi, resteremo ciò che siamo persone misurate nei toni, ma ferme nei princìpi. “. Poi il ricordo di Paolo Borsellino parafrasando una delle sue frasi più iconiche: “È bello vivere per ciò in cui si crede”.
I Verdi, dal canto loro, dicono che Ursula non è “un candidato verde” ma apre al voto nell’ottica di creare una maggioranza “europeista” contro le destre.
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