Un autentico scandalo si consumerà questo fine mese nella città di Verona. Anzi, più di uno scandalo, uno sfregio, un’intollerabile violenza. La magnifica città scaligera sarà infatti teatro nientemeno che del funerale della libertà. Della libertà di parola e di espressione: quella degli organizzatori del Congresso mondiale delle Famiglie e dei relatori invitati.
Per quanto negli ultimi anni ne abbiamo viste e sentite di ogni, e quindi abbiamo alzato le difese immunitarie, raramente, come in quest’occasione, stiamo misurando la volontà censoria, il disprezzo delle opinioni altrui, la volontà di espellerle dalla città, di prenderle a sassate, a pugni e a sberle. E speriamo non accada veramente, anche se le avvisaglie vi sono.
Il Congresso della Famiglie è forse una organizzazione eversiva, che promuove l’odio e la discordia sociale? No, è un forum che raccoglie ogni anno i difensori della cosiddetta famiglia tradizionale, quella fondata sull’unione di un uomo e di una donna, peraltro iscritta nella nostra Costituzione.
I sostenitori di questo forum sono quindi socialmente conservatori anche se avranno opinioni politiche diverse e sicuramente voteranno per i partiti più vari. Alcuni di loro sostengono idee ultra tradizionaliste, difficilmente replicabili oggi, mentre altri si saranno, in diverse occasioni, espressi in maniera pittoresca. Ma la loro opinione, quella di tutti loro, andrebbe ascoltata.
Io ritengo che paragonare l’omosessualità al satanismo sia una colossale baggianata, considero l’aborto la soppressione di una vita, anche da un punto di vista laico, ma la nostra 140 una buona ed equilibrata legge. Sarei tuttavia curioso di sapere cosa pensano i relatori del Congresso: anche perché, per tutti, conservatori e progressisti, dovrebbe essere chiaro che la