Cambia qualcosa per Ursula von der Leyen, potenzialmente anche per la corsa al secondo mandato da presidente della Commissione europea. L’ex ministro della Difesa di Berlino è al centro di un’indagine sull’acquisto di vaccini anti-Covid da Pfizer e nelle scorse ore è arrivato un aggiornamento destinato a sconvolgere gli equilibri: le indagini non sono più nelle mani dei procuratori belgi, ma in quelle della Procura europea. Come confermato da Politico, l’EEPPO sta indagando su presunti illeciti penali nella trattativa tra von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla.
L’inchiesta non prevede indagati al momento e ha l’obiettivo di stabilire se nella trattativa tra von der Leyen e Pfizer ci sia stata “interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di sms, corruzione e conflitto di interessi”. Tutto è partito dalla denuncia penale presentata alla procura di Liegi dal lobbista locale Frédéric Baldan. Successivamente si sono uniti ai governi ungherese e polacco, anche se quest’ultimo è in procinto di ritirare la sua denuncia dopo la vittoria elettorale di un governo filo-UE guidato da Donald Tusk, come confermato da un portavoce di Varsavia.
Il Pfizergate accende i riflettori sul presunto scambio di sms tra von der Leyen e Bourla rivelato in un primo momento dal New York Times. La Commissione europea si è sempre rifiutata di rendere noto il contenuto dei messaggi, tanto da non confermare l’esistenza di questi contatti. Ricordiamo che l’intesa tra le parti prevedeva l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi di vaccino per un totale di 20 miliardi di euro. Con il passaggio dell’inchiesta alla Procura Ue, sarà possibile sequestrare i telefoni degli interessati in tutti i Paesi dell’Unione. In particolare, resta un mistero l’entità dell’accordo, considerando che alla fine del 2023 era di almeno 4 miliardi di euro il valore delle dosi di vaccino avanzate.
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Sia l’Ungheria che la Polonia sono state citate in giudizio da Pfizer per mancati pagamenti per le dosi di vaccino dopo aver interrotto le consegne, citando l’eccesso di offerta e la tensione finanziaria della guerra in Ucraina. Un funzionario della Commissione europea ha affermato che il governo europeo non era a conoscenza di possibili procedimenti se non attraverso articoli di stampa. Chi rischia di perderci molto è la von der Leyen, che da poche settimane ha confermato la sua intenzione di candidarsi nuovamente alla presidenza della Commissione Ue. La strada è ancora più in salita, il Pfizergate potrebbe tracciare un solco in una campagna elettorale più rovente che mai.
Massimo Balsamo, 2 aprile 2024
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