Scuola

La svolta Valditara

Voto in condotta? Cosa serve davvero

Scuola voto in condotta

La decisione del governo di intervenire sul voto in condotta nelle scuole è stata commentata mi sembra di capire in maniera positiva un po’ da tutti. È giusto infatti che nella scuola ritorni la disciplina. Quindi: senza la sufficienza in condotta si viene bocciati; con la sufficienza si viene rimandati a settembre; e con l’otto, che già è un voto alto, non si accede ai crediti.

Ora se mi è permesso fare un commento in controtendenza, è probabile che accadrà questo: ci sarà un aumento esponenziale dei 9 e dei 10 per appunto accedere ai crediti le scuole italiane. Infatti, piuttosto che essere in competizione tra di loro in maniera virtuosa, le scuole svolgono una competizione al ribasso e quindi vi è sempre crescita enorme dei voti in condotta. Anzi: il voto in condotta viene utilizzato nei consigli di classe proprio per far aumentare la votazione complessiva e quindi consentire ai ragazzi di accedere ai crediti.

Spiace dirlo, ma il modo giusto e unico per consentire che non vi sia un uso maldestro del voto in condotta è soltanto quello di passare dal valore legale dei voti al valore scolastico e educativo dei voti. In sostanza è necessario che si ritorni ad andare a scuola per prepararsi e per conoscere e non per ottenere in un modo o nell’altro un certificato che non ha nessun vero reale valore culturale.

Questo peraltro consentirebbe non soltanto il miglioramento della scuola, ma consentirebbe anche la liberazione del mondo scolastico e lavorativo dall’eccessiva burocratizzazione e quindi la preparazione scolastica diventerebbe necessaria per prepararsi ad accedere al mondo del lavoro. In Italia invece si insiste con un eccessivo dirigismo statale che danneggia con un sol colpo da un lato la scuola dall’altro il mondo del lavoro.

Giancristiano Desiderio, 20 settembre 2023