La corsa al voto

Voto italiani all’estero, c’è il rischio brogli

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Con il taglio dei parlamentari si sono sensibilmente ridotti anche i posti disponibili per deputati e senatori eletti all’estero. Da dodici deputati e sei senatori si passerà infatti a otto deputati e quattro senatori. Numeri ridotti rispetto al recente passato, ma comunque potenzialmente decisivi, soprattutto a Palazzo Madama, con i quattro senatori eletti dagli italiani all’estero che potrebbero rivelarsi fondamentali nel nascituro Parlamento.

Tenuto conto dell’importanza dei parlamentari eletti all’estero c’è già chi prova a lucrare sulla loro elezione e persino a sabotare lo scrutinio. Episodi del genere si sono già verificati in passato, con tanto di denunce di brogli, ed anche in questo caso sembra che diverse bande di falsari all’estero si stiano già organizzando. A confermarlo a Francesco Storace è un falsario “pentito”, che rivela come diversi gruppi criminali siano già pronti per effettuare il lavoro sporco: “Siamo pronti per sgraffignare le schede dalle cassette delle lettere fino ai bidoni della spazzatura – dice a Libero – Si tratta di un sistema collaudato che serve a garantire la vittoria a qualche imbroglione. Basta pagare”.

Voto estero, come funziona

Il sistema di votazione per gli italiani residenti all’estero prevede l’invio da parte dei consolati di un plico elettorale a casa di ogni elettore iscritto all’Aire entro il 7 settembre. In un paio di giorni dall’invio il plico viene poi recapitato alla residenza dell’elettore. Ricevuto il plico l’elettore esprime il proprio voto direttamente presso la propria abitazione, dopodiché inserisce le schede in una busta che a sua volta viene infilata in un secondo plico unitamente al tagliando elettorale. Busta che deve pervenire al Consolato entro le ore 16 del 22 settembre.

Rischio brogli sui plichi

Laddove l’elettore non avesse ricevuto il plico elettorale entro l’11 settembre, potrà rivolgersi al proprio Consolato per richiederne un duplicato. Ed è proprio qui che potrebbe nascere il broglio, con bande di falsari pronte a sottrarre i plichi da migliaia di cassette postali in tutta Europa, compilare le schede ed inviarle direttamente al consolato. “Una squadra di diversi ragazzi viene sguinzagliata sui vari territori e prende dalla cassetta delle lettere i plichi – rivela il pentito. È un’operazione agevole perché i plichi sono di grande dimensione ed escono sempre fuori dalla cassetta postale”.

Si tratta di un sistema già ampiamente collaudato ed abbastanza semplice da attuare, vista anche la totale assenza di controlli. Ai falsari è soltanto richiesto di conoscere i luoghi dove risiedono maggiormente gli italiani. I paesi dove questo genere di operazioni vengono solitamente portate a termine sono per lo più il Belgio, dove risiedono circa 300 mila italiani, e la Germania con ben 800 mila italiani su un totale di 3 milioni in tutta Europa.

L’allarme del deputato

A lanciare l’allarme di possibili brogli è stato anche Simone Billi, deputato uscente e candidato nella lista unitaria del centrodestra alle prossime politiche: “Bisogna intervenire in forma preventiva per interrompere quella ignobile pratica di furto dei plichi elettorali che si è verificata nel passato. Abbiamo già ricevuto segnalazioni da più parti su operazioni in corso che potrebbero inficiare il corretto svolgimento del voto – avverte Billi. Anche gli elettori vigilino sulle proprie cassette delle lettere dall’8 settembre, quando i plichi elettorali cominceranno ad arrivare”.

Salvatore Di Bartolo, 29 agosto 2022

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