Yale cancella il Rinascimento: troppo bianco!

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L’università statunitense di Yale, una delle più prestigiose al mondo, rinuncia a uno dei suoi corsi fino a qui di punta: “Introduzione alla storia dell’arte dal Rinascimento ad oggi”. Il motivo: troppo eurocentrico. Inoltre il canone occidentale è dominato da artisti bianchi, maschi ed eterosessuali. “La storia della pittura europea non è rappresentativa della storia dell’arte del mondo intero”, ha spiegato in una mail inviata al sito Yale Daily News, Tim Barringer, il direttore del Dipartimento di storia dell’arte dell’ateneo del Connecticut ed insegnante del corso, motivando la sua decisione.

“Tutti i soggetti affrontati durante le lezioni hanno un grande valore culturale”, ammette. Ma “piazzare l’arte europea su un piedistallo è problematico perché esistono numerose altre regioni, generi e tradizioni che meritano ugualmente di essere studiate”. Per questo lo storico corso sarà sostituito da una serie di moduli trasversali quali “L’arte e la politica”, “Artigianato dal mondo”, “La via della Seta” e “Luoghi sacri”.

Non è certo colpa di Michelangelo e Raffaello se sono nati maschi, bianchi e forse eterosessuali (sul primo ci sono dubbi). Gli studenti istruiti in Occidente naturalmente devono essere preparati innanzi tutto sulla storia della cultura in cui sono immersi. Magari potrebbero cominciare ad amarla e considerarla l’unica che ha prodotto una quantità sufficiente di libertà, a prezzo di immani bagni di sangue e con gravi errori. Naturalmente nel mondo globalizzato anche l’offerta formativa deve adattarsi. Ma questo non significa che le materie tradizionali debbano cedere il passo a insegnamenti frazionati e confusi.

Non funzionano, come si è visto con la disastrosa esperienza delle unità didattiche italiane che mettevano assieme, alle superiori, Petrarca e Leopardi in un unico modulo sulla poesia d’amore, ottenendo come unico risultato la confusione più totale. “Se si sopprime un corso così completo gli studenti che vogliono comprendere i canoni artistici occidentali saranno costretti a seguire una moltitudine di lezioni differenti”, si lamenta Mahlon Sorensen, 22enne studente del Dipartimento di Storia dell’Arte. Ecco, appunto.

Alessandro Gnocchi, 1 febbraio 2020

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