Cronaca

Zaki e il “funeral party” degli anti-Cav. Voci sulla sua candidatura

La conferenza sull’Egitto dal centro sociale che organizzò la festa per i funerali di Berlusconi. Alla faccia dell’indipendenza

zaki centro sociale

Sono passati solo i pochi giorni da quando Patrick Zaki ha deciso di rifiutare l’aereo di Stato messo a disposizione dal governo italiano per il suo rientro dall’Egitto in Italia, rientro reso possibile anche grazie all’attività diplomatica dell’Italia che ha fatto in modo che la sua condanna a tre anni di carcere in Egitto fosse commutata nella grazia da parte del presidente egiziano. Patrick Zaki ha giustificato la sua scelta di non prendere l’aereo di Stato affermando che, cito testualmente, “come difensore dei diritti umani devo essere indipendente”. Ora, ieri a Bologna si è tenuta una grande festa organizzata in Piazza Maggiore dal comune di Bologna a cui è stata concessa anche la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki e terminata questa fase di festa lo stesso Zaki ha dichiarato “domani riprendiamo a lottare”. Bene. Oggi Patrick Zaki tiene la sua prima conferenza pubblica in Italia dopo il suo rientro sul tema delle primavere arabe e dell’Egitto, e dove decide di tenerla? Al Labas.

Ora, che cos’è Labas? Si tratta di un centro sociale tra i più estremi, tra i più radicali, tra i più di estrema sinistra che si trovano a Bologna, noto alle cronache per aver organizzato nel giorno dei funerali di stato di Silvio Berlusconi il cosiddetto “Funeral Party”, quindi una festa per festeggiare sostanzialmente la morte di Berlusconi, evento che ha suscitato un forte clamore e un’indignazione anche da parte del centro-destra. Anche perché il Labas, il centro sociale, si trova in dei locali di proprietà del comune di Bologna che concede questi spazi. È stato quindi giustamente richiesto di togliere questi spazi, ma il sindaco Matteo Lepore ha fatto finta di nulla. Sarà forse perché all’interno della coalizione di sinistra che sostiene Lepore è presente anche il consigliere Detjon Begaj, che è stato un attivista di Labas, che è un attivista Labas e lo è da vari anni? Sarà forse perché gran parte poi dei voti della sinistra radicale bolognese sono finiti proprio a Lepore e sostengono l’attuale amministrazione di sinistra, più che di centro-sinistra, del comune di Bologna?

Ma il Labas è noto alle cronache bolognese non solo per questo ultimo episodio, che è per l’appunto la festa per il funerale di Berlusconi, ma anche per una storia di occupazioni, tra cui un’ex caserma che è stata ripetutamente occupata non ultimo ad aprile di quest’anno. Inoltre è noto per i debiti nei confronti del comune di Bologna, e quindi di tutta la collettività, per le bollette non pagate. È noto per le condanne che sono avvenute nei confronti di nove attivisti di Labas che quando nel 2017 venne sgomberato lo spazio dell’ex caserma in cui si trovava questo centro sociale sono stati condannati per vari reati per resistenza nei confronti della polizia.

Inoltre Labas, seppure formalmente non è affiliato a un partito politico, è evidente abbia una connotazione politica. Quindi la domanda che ci facciamo è: a Patrick Zaki che dichiara di essere indipendente, dichiara di voler mantenere la propria indipendenza, perché il primo evento lo organizza in un centro sociale che è un centro sociale di estrema sinistra? Dov’è allora l’indipendenza?

Dopo la scelta di tenere un’iniziativa in questo spazio, negli ambienti politici bolognesi si vocifera si vocifera che Zaki potrebbe essere candidato dalla sinistra, forse anche dal Partito Democratico, ma più in generale dalla sinistra, alle elezioni europee. C’è però il problema della cittadinanza perché Zaki non è cittadino italiano e quindi è probabile che la sinistra utilizzerà il tutto come uno strumento di carattere elettorale per attraccare il centrodestra in vista delle elezioni. Di certo però questa sera Patrick Zaki organizzerà e parteciperà a un convegno di Labas che è lo spazio in cui solamente poche settimane fa veniva festeggiata la morte di Silvio Berlusconi, sequesta e indipendenza.