Commenti all'articolo Zangrillo e Silvestri: è il tempo dell’ottimismo scientifico
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lmizzvmdk
8 Aprile 2021, 2:48 2:48
Zangrillo e Silvestri: è il tempo dell’ottimismo scientifico – Fabrizio Lucherini
lmizzvmdk http://www.g4z7s25n5s7js9ex05a8902fm6ch1eh7s.org/
almizzvmdk
[url=http://www.g4z7s25n5s7js9ex05a8902fm6ch1eh7s.org/]ulmizzvmdk[/url]
Elsa albamontee
11 Giugno 2020, 11:25 11:25
Bravi prof,e nel contempo VERI,, veritas magistra vita est”complimenti,
Davide V8
10 Giugno 2020, 18:26 18:26
Intanto, sul Giornale un articolo molto interessante, che conferma il rischio delle interferenze virali.
–
Spero arrivi all’attenzione anche di Luca Beltrame, oltre che della Gelmini e di Zingaretti: le interferenze virali sono un rischio reale e concreto, ce lo conferma Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani.
Davide V8
10 Giugno 2020, 18:24 18:24
Il tema dei modelli epidemiologici è cruciale, da questi all’imperial college.
Casualmente, chi dice che sono spazzatura non viene considerato, anche se è Oxford.
Angela2
10 Giugno 2020, 17:57 17:57
Purtroppo hanno talmente spaventato le persone che tornare alla normalità sarà dura
Pochi studiano e si documentano Ascoltano quello che gli viene detto senza ragionare con la propria testa
Luca Beltrame
10 Giugno 2020, 17:23 17:23
Ho letto il lavoro scientifico a cui Silvestri fa riferimento per il discorso dell’omoplasia e ho notato un po’ di cose interessanti:
1. Non basta un singolo evento infettivo per scatenare un cluster locale: in tutti gli stati europei, Italia inclusa, ci sono stati episodi diversi di arrivo del virus (lo si capisce dalla filogenesi), a supporto dell’ipotesi che per espandersi deve essere “seminato” più volte nello stesso territorio;
2. Sebbene non legato ad alcun parametro clinico, ci sono i segni di un inizio di adattamento, per come le (poche) mutazioni avvengono in certe regioni del genoma del virus-
In particolare il punto 1 è importante perché indica che non basta un primo arrivo per poter scatenare una crescita esponenziale.
Zangrillo e Silvestri: è il tempo dell’ottimismo scientifico – Fabrizio Lucherini
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Bravi prof,e nel contempo VERI,, veritas magistra vita est”complimenti,
Intanto, sul Giornale un articolo molto interessante, che conferma il rischio delle interferenze virali.
–
Spero arrivi all’attenzione anche di Luca Beltrame, oltre che della Gelmini e di Zingaretti: le interferenze virali sono un rischio reale e concreto, ce lo conferma Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani.
Il tema dei modelli epidemiologici è cruciale, da questi all’imperial college.
Casualmente, chi dice che sono spazzatura non viene considerato, anche se è Oxford.
Purtroppo hanno talmente spaventato le persone che tornare alla normalità sarà dura
Pochi studiano e si documentano Ascoltano quello che gli viene detto senza ragionare con la propria testa
Ho letto il lavoro scientifico a cui Silvestri fa riferimento per il discorso dell’omoplasia e ho notato un po’ di cose interessanti:
1. Non basta un singolo evento infettivo per scatenare un cluster locale: in tutti gli stati europei, Italia inclusa, ci sono stati episodi diversi di arrivo del virus (lo si capisce dalla filogenesi), a supporto dell’ipotesi che per espandersi deve essere “seminato” più volte nello stesso territorio;
2. Sebbene non legato ad alcun parametro clinico, ci sono i segni di un inizio di adattamento, per come le (poche) mutazioni avvengono in certe regioni del genoma del virus-
In particolare il punto 1 è importante perché indica che non basta un primo arrivo per poter scatenare una crescita esponenziale.