Cultura, tv e spettacoli

Zelensky a Sanremo: ci hanno fregato

Anche io mi sono fatto ingannare: la mossa di portare il presidente ucraino all’Ariston aveva un solo scopo

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Questa storia di Zelensky a Sanremo la trovo veramente straordinaria. Come sapete, il presidente ucraino avrebbe dovuto partecipare al festival di Sanremo e, infatti, ne abbiamo discusso per settimane chiedendoci se fosse opportuno o meno. C’è chi, come Cerasa, si è sin da subito detto felici della sua partecipazione e chi invece, come il sottoscritto, ha sin da sollevato i propri dubbi evidenziando come Zelensky non c’entrasse una mazza con Sanremo.

Chi, a differenza di Cerasa, ha condotto qualche programma televisivo sa infatti perfettamente quanto possa essere difficile, dopo aver presentato Fedez, aprire un “piccolo spazio pubblicità” per Zelensky. Non perché Zelensky mi stia sulle scatole, ma semplicemente perché Sanremo è il contenitore sbagliato per un messaggio che può anche essere giusto.

Lasciamo perdere, non è questo il punto. Il punto fondamentale è che non ci avevamo capito niente!
Per un mese io, con la buona compagnia di osservatori intelligentissimi, giornalisti, politici e addirittura ministri, ho parlato di Sanremo e della partecipazione di Zelensky. Che stronzata! Non c’era nulla di tutto ciò.

È stata l’ennesima campagna pubblicitaria. Da anni Sanremo, nelle settimane che precedono il Festival, ci ha abituato ad accese discussioni sugli ospiti. Alla fine, Sanremo è solamente un gigante contenitore pubblicitario che ogni anno riesce a vendere 50 milioni di spot. Prima mette quello che cammina di traverso affinché qualcuno dica “ah non posso partecipare quelli che camminano di traverso”. Poi invita qualcuno biondo, bianco, nero, rosso, cinese, gay, etero e così via. È il nostro Super Bowl e io, come un cretino, sono caduto sulla questione di Zelensky che alla fine manderà solamente una letterina.

Per approfondire

La Rai ha sbagliato o ha fatto bene? Poco importa, quello che è evidente è che siamo tutti caduti nella trappola di questo gigantesco spot pubblicitario.

Sono dei geni: Amadeus è riuscito a far parlare del festival sfruttando l’evento più catastrofico dell’ultimo anno ovvero la guerra in Ucraina. Insomma, Amadeus e i suoi sono stati veramente geniali e tutti noi siamo cascati nella loro trappola.

Nicola Porro, 7 febbraio 2023