Zelensky fa all-in: cosa prevede il suo “piano per la vittoria”

Il presidente ucraino in volo verso gli Stati Uniti per convincere Biden che il suo progetto può funzionare. Ma c’è una grossa incognita

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Piano della vittoria Zelensky

Colpire la Russia in profondità mediante l’uso di missili occidentali per agevolare una soluzione di pace in Ucraina e consentire a Joe Biden di guadagnarsi un posto nella storia. Sarebbe questo il contenuto del “piano per la vittoria” che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky presenterà nelle prossime ore a Washington al suo omologo statunitense, e, successivamente, anche ai due candidati alle presidenziali Usa Donald Trump e Kamala Harris.

Secondo fonti vicine alla presidenza ucraina, Zelensky sfrutterà l’occasione del viaggio negli States per esercitare pressioni su Biden affinché le democrazie occidentali sposino convintamente le istanze di Kiev nell’ottica di rafforzare l’Ucraina fornendole armi moderne ‘specifiche’, assistenza finanziaria e garanzie di sicurezza simili a quelle previste per i paesi Nato, così da salvaguardarne l’indipendenza.

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“Biden può rinforzare l’Ucraina e prendere importanti decisioni per rafforzarla e proteggere la sua indipendenza mentre è ancora presidente. Penso sia una missione storica”, ha dichiarato Zelensky, che spera di incassare l’agognato assenso del presidente Usa per compiere attacchi a lungo raggio nel territorio russo. Una possibilità che, almeno fino ad ora, Washington, al pari delle altre cancelliere occidentali, ha sempre negato, al fine di scongiurare il rischio, oggi più che mai elevato, di un escalation militare con Mosca.

Dal canto suo, Zelensky crede nella possibilità di far cambiare idea a Joe Biden, magari con il decisivo supporto del premier britannico Keir Starmer, che si sarebbe detto favorevole all’eventualità che l’Ucraina possa utilizzare i missili da crociera Storm Shadow per colpire obiettivi russi. Già a margine dell’incontro di Washington della scorsa settimana, Starmer aveva provato a convincere Biden a concedere il via libera a Kiev, scontrandosi tuttavia con le titubanze del presidente americano.

Gli analisti della Casa Bianca rimangono infatti parecchio scettici dinanzi all’idea di eliminare le restrizioni all’uso da parte di Kiev di armi occidentali a lungo raggio, tanto più, se si considera l’ipotesi, a ben vedere tutt’altro che remota, che i russi possano già aver provveduto a spostare i loro sistemi di lancio fuori dalla portata delle armi a lungo raggio occidentali. In tal caso, inutile sottolinearlo, un eventuale via libera di Washington non avrebbe impatti significativi sui combattimenti, ma contribuirebbe soltanto ad esporre ad inutili ed insensati rischi le democrazie europee e la stessa Ucraina. Timori ingiustificati secondo Volodymyr Zelensky, oggi quanto mai intenzionato a bruciare i tempi e giocarsi il tutto per tutto per persuadere il prima possibile Joe Biden, consapevole che un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca dal prossimo mese di novembre muterebbe radicalmente equilibri intenzionazionali e scenari futuri.

Salvatore Di Bartolo, 23 settembre 2024

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