L’Ucraina prosegue la sua offensiva sul territorio russo. A sorpresa, Kiev ha ampliato la sua offensiva dopo l’assalto alla regione di Kursk e ha preso di mira la notte scorsa quella di Lipetsk, dove sono stati colpiti con i droni l’aeroporto militare e una centrale elettrica a circa 200 chilometri dal confine. Si tratta dell’attacco più significativo contro il territorio russo dallo scoppio della guerra nel febbraio del 2022 e l’obiettivo di Volodymyr Zelensky è chiaro: tracciare in solco in vista dei possibili negoziati.
Secondo quanto reso noto da alcune fonti, sono stati impiegati mille soldati e una ventina di mezzi corazzati e carri armati. “La Russia ha portato la guerra nella nostra terra e dovrebbe sentire ciò che ha fatto”, ha spiegato ieri Zelensky. E l’attacco prosegue senza sosta: il ministero della Difesa russo ha riferito che un totale di 75 droni sono stati abbattuti nelle regioni di Belgorod, Kursk o Lipetsk o nell’annessa penisola di Crimea. Novità anche dalla regione di Kursk, dove l’emergenza è passata da livello “regionale” a “federale”: “L’esercito continua a respingere il tentativo delle forze ucraine di penetrare in profondità nella regione di Kursk”, ha fatto sapere il ministero della Difesa russo in una nota.
Secondo quanto riferito una fonte del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) al Kyiv Independent, un drone ucraino ha colpito un altro elicottero militare russo nell’oblast’ di Kursk: si tratta del secondo caso segnalato questa settimana. A Lipetsk, invece, Kiev ha rivendicato un attacco “riuscito” contro un aeroporto militare nella regione russa di Lipetsk e contro attrezzature antiaeree nella regione ucraina occupata di Donetsk. “Durante l’attacco (contro Lipetsk) sono stati colpiti magazzini con bombe aeree guidate e diverse strutture nelle vicinanze dell’aerodromo”, ha riferito lo stato maggiore delle forze armate ucraine sul canale Telegram, come riportato dall’Agi.
Kiev a riferito che migliaia di persone devono essere evacuate dalle aree di confine della regione russa di Kursk. In riferimento ai numeri, la polizia ucraina ha reso noto che “circa 20mila persone devono essere evacuate” da 28 insediamenti nella regione di Sumy, un netto aumento rispetto alla precedente stima di 6 mila persone. La pressione sul Cremlino è piuttosto alta, tanto da spingere il presidente russo Vladimir Putin ad aprire una riunione dei membri permanente del Consiglio di Sicurezza della Federazione, annunciando di voler discutere di una “questione molto importante che riguarda alcuni aspetti della lotta al terrorismo”.
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Ma c’è di più. Lo scorso 12 luglio il ministro della Difesa russo Andrey Belousov chiese all’omologo Usa Lloyd Austin informazioni sulle operazioni che le truppe ucraine stavano preparando. In particolare, riporta Repubblica, la conversazione si concentrò su “un’operazione segreta di Kiev contro la Russia”. Austin rispose di non sapere nulla sulle attività delle truppe di Zelensky, ma prese seriamente le rivelazioni del collega russo, tanto da contattare gli ucraini per dirgli che non avevano nessun avallo americano sui movimenti al confine registrati. Movimenti che si sono tramutati nell’offensiva lanciata nella regione di Kursk.
E l’Italia? Qual è la posizione di Roma di fronte all’offensiva ucraina? Il ministro Guido Crosetto si è rifugiato in corner. Intervistato da Radio Rai 1, il titolare della Difesa ha evidenziato che le armi che l’Italia ha fornito all’Ucraina possono essere utilizzate solo dal punto di vista difensivo: “Le altre armi non hanno la possibilità di essere utilizzate per un attacco contro il territorio russo, ma non posso fornire dettagli tecnici”. Crosetto ha poi affermato che l’Ucraina non sta tentando di invadere la Russia ma sta adottando una tattica difensiva diversa. L’Italia insiste sulla cessazione dell’aggressione russa e ripristinare le regole del diritto internazionale, ha proseguito Crosetto: “Se vogliamo la pace non dobbiamo incentivare altre prospettive di guerra”, ha ribadito. Seguiranno aggiornamenti.
Franco Lodige, 9 agosto 2024
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