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Zelensky sempre più solo: anche i soldati stanno con Zaluzhny

La guerra di potere rischia di costare carissimo al presidente ucraino: ecco cosa sta succedendo a Kiev

zelensky ucraina-5 © trey musk tramite Canva.com

A quasi due anni dallo scoppio della guerra, Volodymyr Zelensky è sempre più in difficoltà. Eletto come simbolo della resistenza ucraina di fronte all’invasione delle truppe di Vladimir Putin, il presidente sta attraversando la fase più difficile della sua vita politica. Il sostegno internazionale zoppica, con l’Occidente sempre più stanco di questo conflitto che mina la stabilità internazionale e l’economia. Ma non solo. Il fallimento della controffensiva – sempre negato – ha intaccato la popolarità dell’ex comico, entrato in conflitto con i vertici militari. In particolare, con Valery Zaluzhny, il capo delle forze armate individuato come capro espiatorio. Ma il suo licenziamento rischia di costare carissimo a Zelensky, considerando la popolarità del cinquantenne: i soldati sono tutti dalla sua parte.

Il licenziamento di Zaluzhny era atteso al vertice convocato ieri da Zelensky, ma così non è stato. Secondo quanto evidenziato da Repubblica, si tratta di questione di tempo: il presidente ucraino ha già avvertito la Casa Bianca, nonostante le smentite di rito. Non vengono meno i dettagli sul progetto del numero uno di Kiev, disposto a tutto pur di riconquistare popolarità: Zaluzhny verrebbe silurato per il suo rifiuto di accettare incarichi di secondo piano. Per quanto riguarda la sostituzione, confermate le voci sul capo dei servizi segreti militari Budanov, il presidente del Comitato sicurezza Danilov e il generale Syrsky ma tutti e tre hanno declinato. In altri termini, un buco nell’acqua per Zelensky.

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A gettare benzina sul fuoco tra Zelensky e Zaluzhny ci ha pensato il capo delle forze armate, fortemente critico nei confronti della gestione politica della guerra. Del resto il militare, esattamente come il presidente, ha acquisito grande notorietà con il conflitto e i sondaggi lo premiano anche più del “rivale”: come anticipato, il sostegno delle forze armate è più alto di quello dell’ex comico, 98 per cento contro 93 per cento. Questo è sicuramente uno dei motivi dietro il cambio di passo deciso da Zelensky, che alla stavka ha discusso anche il cambimento di una parte della leadership ilitare secondo Yuriy Butusov, direttore di Censor.net.

Zelensky ha liquidato le indiscrezioni – “abbiamo parlato di droni e proiettili; di situazione al fronte, particolarmente difficile ad Avdiivka; ampliamento delle fortificazioni ed energia. Grazie ai nostri soldati: la stabilità dello Stato e dei suoi sistemi è un prerequisito per la forza dell’Ucraina” – ma la resa dei conti è dietro l’angolo per quello che è sempre stato un matrimonio di interesse. “La vittoria può avere un solo padre”, il mantra. Ma il confronto potrebbe andare oltre la guerra: da settimane si vocifera il possibile impegno in politica di Zaluzhny, che secondo i sondaggi otterrebbe più voti di Zelensky. E il gradimento del presidente è destinato a crollare in caso di rimozione dell’uomo militare più amato, senza dimenticare le possibili ripercussioni sui soldati. Una situazione delicatissima, ma al momento non si può ancora parlare di rischio golpe. Il politologo Ruslan Bortnik è netto sul punto: “Non vedo un rischio golpe ma il conflitto continuerà a crescere. Useranno Zaluzhny come rompighiaccio per frantumare il potere dell’Ufficio presidenziale. Il potere di Zelensky è grande, ma è basato sulla maggioranza in Parlamento. Se non c’è più e si ricompatta su un altro…”. Seguiranno aggiornamenti, ma c’è una certezza: il clima a Kiev è rovente.

Massimo Balsamo, 3 febbraio 2024