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Zelensky svela la terza fase della guerra: cosa farà con le nostre armi

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Nonostante ci avviciniamo al 9 maggio, giorno fatidico e in cui in un primo momento poteva rappresentare la fine della guerra, il conflitto non sembra essere in fase finale, anzi. La data infatti rappresenta la “Giornata della Vittoria”, e cioè l’anniversario della resa delle forze tedesche durante la Seconda guerra mondiale e quindi la celebrazione dell’orgoglio nazionale per la vittoria dell’armata rossa contro il nazismo. Se Putin non ha mai fatto mistero di quanto il 9 maggio sarebbe stato un giorno decisivo per il conflitto con l’Ucraina, l’Occidente l’ha recepito come un giorno di svolta e con tutta probabilità di fine. In realtà la cosa sembra essere diversa: quest’anno, per l’occasione, il Cremlino ha organizzato – come ogni anno – una parata sulla Piazza Rossa di Mosca dove però, volerà anche un Ilyushin II-80, cioè un aereo pensato per ospitare le più alte cariche dello Stato russo in caso di guerra nucleare. I piani della Russia sono quindi sconosciuti: fine della guerra o guerra totale?

Allo stesso tempo, proprio a ridosso di questa data, però, l’Ucraina ha finalmente chiarito – almeno in parte – la strategia che sta adottando, fornendo dettagli su come vengono impiegate le armi che arrivano ormai da quasi due mesi nelle mani delle milizie. Il presidente Zelensky ha infatti rilasciato dichiarazioni, mediante un collegamento video, al Wall Street Journal CEO Council Summit, come riferisce il sito Ukrinform. “Il primo passo era quello di fermare l’avanzata russa ed è stato già compiuto” – afferma da Kiev il presidente sottolineando come la strategia bellica si divida in tre fasi.
“Ora è in corso il secondo stadio”, prosegue, lasciando quindi decadere l’ipotesi di una conclusione diplomatica di quello che potrebbe trasformarsi in pochissimo tempo nel terzo conflitto mondiale. Al momento gli ucraini, infatti, “stanno combattendo con l’obiettivo di respingere i russi alle posizioni precedenti l’invasione del 24 febbraio”, spiega Zelensky.

Il conflitto sembrerebbe quindi entrato nella fase che supera la “resistenza”, affrontata subito dopo l’invasione, ma le truppe di Kiev oggi starebbero lottando per “portare fuori” i russi dai territori. E non si ferma qui la strategia bellica ucraina in quanto Kiev, sempre nelle parole di Zelensky, prevede una terza fase “oggettivamente difficile da realizzare”, come lui stesso afferma: l’obiettivo finale consisterebbe nel “pieno ripristino dell’integrità territoriale”. La terza fase, quindi, vedrebbe protagonisti i battaglioni ucraini nella riconquista dei territori occupati dalle truppe Putin, compresa la Crimea.

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