Cronaca

Il fumettista dilaniato

Zerocalcare ci attacca e fa la figura dell’armadillo

Il fumettista diserta il Lucca Comics, riceve critiche e frigna: quei disegni per spiegare la sua verità

Zerocalcare Lucca Comics © Biod tramite Canva.com

Premessa indispensabile: quando uno per spiegarsi deve vergare frasi tipo “bisogna parlare delle cose quando si seguono percorsi collettivi” è la prova che, probabilmente, alla fine chi legge non ci capirà un fico secco. E infatti il fumetto che Zerocalcare ha disegnato in fretta e furia per giustificare l’aver disertato il Lucca Comics lascia l’interlocutore inebetito e con una pressante domanda a martellare il cervello: ma che sta a dì? A parte fare la vittima, s’intende. A parte ciurlare nel manico, dire e non dire, arrampicarsi sugli specchi e attaccare chi osa criticarlo. Compreso questo sito.

La vicenda la conoscete, inutile star qui a rivangare. E l’auto-assoluzione di Zerocalcare avrebbe meritato di essere ignorata lasciando rosolare il fumettista nella sua auto-commiserazione se nel bel mezzo di una delle tavole non fosse apparsa pure questa nostra Zuppa. Non pensando di peccare di lesa maestà, infatti, nei giorni scorsi avevamo semplicemente chiesto a Zerocalcare di dirci se il problema di fondo fossero gli ebrei. La cosa deve aver infastidito Sua Altezza l’Armadillo che se l’è presa e ci accusa, in sostanza, di essere falsi difensori della libertà di espressione, dediti a lamentarsi che “in Italia non si può dire niente” e poi si mettono a sindacare le idee di sua signoria in pennino.

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Quello che Zerocalcare non ha capito, o finge di non comprendere, è che proprio perché siamo a difesa della libertà di espressione (al contrario di tanti suoi cantori fan del politicamente corretto) vorremmo che non si nascondesse dietro assurdi sofismi ma che parlasse chiaro. Il suo primo comunicato era un concentrato di cavillosità arzigogolata. E la sua “cronistoria della vicenda” riesce nel difficile intento di fare pure peggio.

Un minestrone mastodontico, ma che dimentica un punto focale. Anzi due. Primo: nel magico mondo di Zerocalcare tutta la storia sembra iniziare dall’avvio delle operazioni militari in poi e non dal massacro del 7 ottobre (che infatti viene citato solo all’ultimo respiro). Secondo: a trasformare il Lucca Comics in un atto politico è stato proprio Zerocalcare. Sarebbe bastato andare lì, parlare di arte, firmare copie sui costumi da armadillo e stop. E se proprio necessario, come faranno alcuni suoi colleghi, “portare lì il dissenso” (ma poi: che vor dì?). Se insomma preferisce “spostare il focus sui popoli” e non sugli Stati in guerra, avrebbe fatto bene ad abbracciare i due colleghi israeliani anziché portarli – vuoi o non vuoi – a rinunciare al Lucca Comics. Non crede, Zerocalcare?

Giuseppe De Lorenzo, 3 novembre 2023