Antonino Zichichi, 94 anni e noto fisico italiano, ha rilasciato un’intervista a “La Verità” dove parla dell’eco-ansia (“viene creata apposta per orientare le scelte delle persone”), del cambiamento climatico e del ruolo dell’uomo nel contesto ambientale mondiale. Una cosa su tutte: è bene tenere a mente la differenza tra inquinamento e cambiamento climatico. “Chi inquina deve essere punito – dice – non perché produce cambiamenti climatici, ma perché commette un delitto contro la buona salute di tutti gli abitanti della Terra.”
Secondo Zichichi, l’attività solare è il principale fattore di influenza sul clima, riducendo l’impatto dell’attività antropica. Dissente pertanto dalla visione di molti studiosi che sostengono un andamento ciclico delle temperature terrestri: “Non mi convince, e comunque non ce n’è bisogno se diamo per acquisito come io ritengo sulla base delle mie conoscenze che l’andamento del clima è legato all’attività del Sole”.
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Inoltre, Zichichi smentisce l’affermazione spesso citata secondo cui il 99% della scienza concorda sul fatto che l’attività umana stia danneggiando il pianeta. “La scienza – spiega Zichichi – non ha l’equazione del clima, dunque non può dire quale sia l’incidenza del comportamento antropico sul clima, ma ha però la certezza che bisogna combattere l’inquinamento planetario. Le attività che producono inquinamento debbono essere combattute con rigore; non legandole alle variazioni climatiche, in quanto questo legame è estremamente complesso. Chi inquina deve essere punito non perché produce cambiamenti climatici, ma perché commette un delitto contro la buona salute di tutti gli abitanti della Terra. L’aspetto più rilevante dell’impatto dell’uomo sull’ambiente è l’inquinamento dei mari, delle falde acquifere, dell’aria stessa con le polveri sottili o altri elementi, ma non è quello che si sta dicendo adesso sull’emissione di gas climalteranti. Sono due cose diverse. Anzi dirò che legare il tema dell’inquinamento al cambiare del clima è dannoso: ritarda la soluzione del vero problema, che è l’inquinamento”.
Il professore non ha dubbi. Il problema è proprio questo tentativo di evidenziare un nesso di causa-effetto tra attività antropiche e cambiamento climatico. “Io sostengo – conclude – che questo nesso è scarsamente incidente perché enormemente prevalente è l’attività del Sole. Come ho scritto più volte attribuire però alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico. Non c’è la matematica che permetta di fare un’affermazione del genere”.