Articoli

Zona bianca, rispunta il coprifuoco

Articoli

I dati epidemiologici stanno migliorando a vista d’occhio, e infatti nell’arcobaleno di regole disegnate da Giuseppe Conte ormai il rosso e l’arancione sembrano un brutto ricordo del passato. Tutte le regioni sono in giallo e il lockdown vero e proprio non c’è più. Dovremmo dunque essere contenti, perché a parte il coprifuoco di “galliana” memoria, si sta tornando alla vita. Eppure qualcosa di oscuro si muove sotto traccia: neppure il tempo di assaporare un po’ di libertà che subito vogliono bastonarci. Nel senso chiusurista del termine.

Visto che entro fine giugno gli epidemiologi prevedono che tutte le regioni saranno in zona “bianca”, dunque fuori da ogni rischio, gli italiani potrebbero a breve buttarsi alle spalle ogni restrizione. Escluse mascherine e distanziamento. Dal primo giugno potrebbe toccare a Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Sette giorni dopo a Veneto, Abruzzo, Umbria e Liguria. Mentre dal 14 giugno dovrebbe essere il turno di Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. Ovunque salterebbe anche il coprifuoco, che in quella fascia non è previsto, e tutte le attività verrebbero riaperte senza distinzione alcuna. Pare però che per “evitare l’effetto Sardegna”, che nei mesi scorsi passò dal bianco al rosso in un amen, i governatori vogliano introdurre l’ultima stranezza burocratica: il cosiddetto “bianco rafforzato”, da far scattare qualora i contagi salissero a 50 casi ogni 100mila abitanti.

In pratica vorrebbero introdurre il coprifuoco anche in zona bianca fissandolo alle ore 24. Questo almeno fino al 24 giugno, quando da decreto in vigore in teoria verrà eliminato del tutto. Inoltre si sta valutando di obbligare gli avventori dei bar a stare seduti ai tavolini, vietando il consumo di caffè o aperitivi in piedi di fronte ai locali pubblici. E, ultimo ma non per importanza, i governatori vorrebbero anche imporre il divieto di starsene in gruppo in strada, nei parchi o nei giardini cittadini a bere o a mangiare. Le chiamano misure “anti assembramento” e “anti movida”. Ma è solo ulteriore limitazione di libertà.