La droga delle chiusure
Ecco, sì, è una società paranoica dove ogni possibilità di dialogo e perfino di polemica è preclusa; ci si sfancula, ci si toglie l’amicizia, virtuale e reale, si passa alle vie di fatto. E questa è sì responsabilità, e criminale responsabilità, della politica, che certamente ha cercato questo divide et impera, l’ha fomentato; è non meno colpa di certa informazione servile e cialtrona che punta chiaramente alla psicosi e intervista solo brava gente imbecille che dietro la mascherina en plen air dice: lo devono da fa, il green pass lo devono fa. Il professor Luigi Curini, intervistato da “la Verità”, dice che ormai gli italiani sono abituati alle restrizioni. No, Luigi, qui è peggio, sono dipendenti come drogati, più gliene dai e meno gli bastano e più ancora ne vogliono. “Lo devono fa il green pass, la devono fa la zona gialla rossa nera”. E giù col rinfacciarsi, “ah la colpa è dei farabutti che non si vaccinano”, “no, siete voi gli stronzi, se vi vaccinate e vi contagiate gli untori siete voi”. Discorsi da incubo che però travolgono tutti e tutto a cominciare dalla logica per finire con la civiltà. Per questo il manicomio Italia è anche colpa nostra, di esseri sempre meno razionali, diciamo senzienti che però sentono solo le voci di dentro, come Giovanna d’Arco. O al massimo di altri invasati, inspiegabilmente considerati autorevoli.
Rassegnati al green pass
Al recente convegno organizzato a Bari da Nicola Porro, “La Ripartenza”, si sono sentiti ottimi e necessari appelli al coraggio, ad una reazione nel senso dell’iniziativa, del riprendere le attività e con esse il benessere, pena la definitiva scomparsa del Paese. Ma come può un Paese ripartire davvero se al suo interno i cittadini sono peggio che divisi, sono incarogniti e idrofobi ovunque, negli uffici, nelle fabbriche, nelle scuole, nelle palestre, nei ristoranti, nei bar, sui treni, per le strade, sui marciapiedi, nelle famiglie? Quel personaggio mortificante e in fondo disperato che è Parenzo il quale invita i fattorini a sputare sui pasti dei novax.
Quello che è certo, amico lettore, è che il green pass ce lo papperemo, la vaccinazione erga omnes, urbi et orbi, ce la papperemo (giusta, sbagliata o neutra che sia), e le zone gialle arriveranno e prima di quanto immaginiamo e con esso l’eterno ritorno dello stato di emergenza che vuol dire stato di polizia. Non serve alla profilassi sanitaria ma di sicuro quella grillopiddina, e non è una novità. Il guaio è che, al di là di qualche sparacchiata di circostanza, sembrano tutti ma proprio tutti d’accordo; prendine atto amico lettore, e più non dimandare.
Max Del Papa, 20 luglio 2021