Certo gli italiani rispettano la legge emergenziale in stragrande maggioranza. Ma non ne sono davvero convinti. La loro principale motivazione non è la sanzione, ma la paura. Può anche darsi, ma ciò non toglie che i toni allarmistici sui nostri comportamenti del giornale unico del virus siano fuori luogo. O meglio sono la medicina ritenuta necessaria per spaventarci alla morte.
Covid, dati Iss
Proprio nei giorni scorsi l’Istituto superiore della Sanità ha pubblicato i dati sulla mortalità cagionata dal virus.
La prima considerazione, che nessuno pubblica, è che la seconda ondata ha fatto circa diecimila morti più della prima: eppure a differenza di inizio 2020, ciò che è avvenuto ad ottobre era più facile da gestire. Ma il secondo dato è il più importante: solo l’1 per cento di coloro che hanno meno di cinquanta anni sono morti con il Covid, e una parte cospicua di loro aveva altre gravi malattie. Insomma il Covid è una brutta bestia, ovviamente, ma forse alimentare qualche dubbio sul come l’abbiamo gestita, non solo ci riporterebbe ad un approccio più liberale all’intera vicenda, ma renderebbe la nostra vita meno costretta e povera.
Nicola Porro, Il Giornale 1° febbraio 2021