Commenti all'articolo Battisti ammette le colpe, la sinistra no
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13 Commenti
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wwanasia
30 Marzo 2019, 9:42 9:42
Aspetto ancora che quel Grandissimo PEZZO DI MELMA di Sansonetti chieda scusa , almeno alle vittime del sciacallo Battisti.
Battisti la vittima INCASTRATA perseguitata !
Sansonetti XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Tullio Pascoli
28 Marzo 2019, 21:21 21:21
Seguo con ritardo quanto commenta Porro e sui rispettivi temi vorrei aggiungere alcune mie osservazioni. – Il diritto d’autore ci può stare, ma deve avere anche dei limiti, altrimenti, sì può trasformarsi in monopolio e addirittura in velata censura. – Sono sempre stato europeista – per un’unione federale rispettosa delle diversità di ogni membro -, considerandomi anche cosmopolita. Tuttavia, l’Unione burocratica di Bruxelles/Strasburgo che si è formata è tutt’altra cosa; infatti, gli burocrati vorrebbero imporre norme uguali a tutti, mentre siamo tutti uno diverso dagli altri; come risultato non sono più europeista come in passato. – Su Battisti ho l’impressione che un Merlo che vorrebbe negare che l’assassino non sia stato protetto dalla Sinistra dà l’impressione che viva su di un altro pianeta. Verto che il sanguinario terrorista collettivista è stato non solo protetto in Francia, ma in Brasile, giunto in maniera illegale con passaporto falso, dopo che la corte suprema aveva già concesso l’estradizione, questa è stata sospesa su iniziativa di diversi soggetti della Sinistra radicale, fortemente influenzata dall’ex-trotzkista Luis Favre – alias Felipe Belisario Wermus – argentino naturalizzato francese (molto vicino agli ambienti sinistri mancini francesi), ex compagno della femminista brasiliana Marta Suplicy, ex sindaco di São Paulo, ex ministro del turismo di Lula, allora tutta gente forte attivista del PT (partito dei lavoratori). Ebbene, alla vigilia del… Leggi il resto »
Giacomo Cambiaso
27 Marzo 2019, 19:53 19:53
Caro Porro, e’ un po che non commento, ma ti seguo quotidianamente come sempre. Prima di tutto la questione degli accordi con la Cina, incredibile come ci siano ancora tanti convinti che l’UE sia un qualcosa che tutela il nostro paese, una garanzia di benessere per tutti. In verita’ non mi stanchero’ mai di ripetere che l’UE per l’Italia e’ e sempre sara’ solo una fonte di guai, perche’ e’ completamente incompatibile con la nostra egoista natura. Chi meglio degli italiani sono sempre piu’ che disponibili a barattare l’interesse generale per il loro particolare? L’UE potrebbe essere vantaggiosa se fossimo in grado di sfruttarla, ma in realta’ amplifica il peggiore dei nostri difetti, basta guardare cos’ha fatto il precedente governo filo europeista barattando l’integrita’ dei nostri confini e la pace sociale per “flessibilita’”, quindi debito da distribuire ai vari amici e compagni di merende. E che dire della grande imprenditoria? Stranamente il trend degli ultimi 20 anni e’ sempre vendere piuttosto che comprare, il lavoro come i lavoratori, quelli buoni, ormai dalle nostre parti si esportano solamente. La bellezza della globalizzazione, cosi’ si che ci difendiamo bene da quei cattivoni di americani e cinesi come piace ripeterci fino alla nausea il mainstream dell’informazione, forse dovremmo chiamarli mezzi di propaganda. Concludo con una nota sul copyright, ero e sono contrario alla… Leggi il resto »
Franco
27 Marzo 2019, 17:30 17:30
Ma ora questi cittadini africani naturalizzati italiani, li chiamiamo come negli Usa hanno voluto farsi chiamare? Là afroamericano, qui li chiameremo afroitaliano? A me sembrerebbe corretto chiamarli così.
Poi di tutto il resto come non essere d’accordo? Anzi di più!
Giuseppe Feroldi
27 Marzo 2019, 15:17 15:17
Francesco Merlo è affetto da qualche sindrome particolare (riscontrabile nella parte più scema della sinistra radical chic): massima distorsione della realtà.
Se così non fosse, sarebbe MALAFEDE
Luca Beltrame
27 Marzo 2019, 13:59 13:59
Non penso che tutto il male possibile della riforma sul diritto d’autore: in primis, perché tale diritto non è affatto cosa liberale, ma un monopolio garantito dallo Stato, che dovrebbe essere temporaneo (temporaneo! La durata originale negli USA era 18 anni!) invece di durare più di cent’anni come adesso (grazie, Disney).
In più l’articolo 13 è un’autentica schifezza, perché di fatto dà un vantaggio nettissimo ai grandi giocatori come Google, Netflix o Facebook, ed è invece fuori di testa ed eccessivamente oneroso per le realtà più piccole.
Onestamente spero che il nuovo parlamento europeo che verrà eletto faccia fuori questa norma.
Aspetto ancora che quel Grandissimo PEZZO DI MELMA di Sansonetti chieda scusa , almeno alle vittime del sciacallo Battisti.
Battisti la vittima INCASTRATA perseguitata !
Sansonetti XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Seguo con ritardo quanto commenta Porro e sui rispettivi temi vorrei aggiungere alcune mie osservazioni. – Il diritto d’autore ci può stare, ma deve avere anche dei limiti, altrimenti, sì può trasformarsi in monopolio e addirittura in velata censura. – Sono sempre stato europeista – per un’unione federale rispettosa delle diversità di ogni membro -, considerandomi anche cosmopolita. Tuttavia, l’Unione burocratica di Bruxelles/Strasburgo che si è formata è tutt’altra cosa; infatti, gli burocrati vorrebbero imporre norme uguali a tutti, mentre siamo tutti uno diverso dagli altri; come risultato non sono più europeista come in passato. – Su Battisti ho l’impressione che un Merlo che vorrebbe negare che l’assassino non sia stato protetto dalla Sinistra dà l’impressione che viva su di un altro pianeta. Verto che il sanguinario terrorista collettivista è stato non solo protetto in Francia, ma in Brasile, giunto in maniera illegale con passaporto falso, dopo che la corte suprema aveva già concesso l’estradizione, questa è stata sospesa su iniziativa di diversi soggetti della Sinistra radicale, fortemente influenzata dall’ex-trotzkista Luis Favre – alias Felipe Belisario Wermus – argentino naturalizzato francese (molto vicino agli ambienti sinistri mancini francesi), ex compagno della femminista brasiliana Marta Suplicy, ex sindaco di São Paulo, ex ministro del turismo di Lula, allora tutta gente forte attivista del PT (partito dei lavoratori). Ebbene, alla vigilia del… Leggi il resto »
Caro Porro, e’ un po che non commento, ma ti seguo quotidianamente come sempre. Prima di tutto la questione degli accordi con la Cina, incredibile come ci siano ancora tanti convinti che l’UE sia un qualcosa che tutela il nostro paese, una garanzia di benessere per tutti. In verita’ non mi stanchero’ mai di ripetere che l’UE per l’Italia e’ e sempre sara’ solo una fonte di guai, perche’ e’ completamente incompatibile con la nostra egoista natura. Chi meglio degli italiani sono sempre piu’ che disponibili a barattare l’interesse generale per il loro particolare? L’UE potrebbe essere vantaggiosa se fossimo in grado di sfruttarla, ma in realta’ amplifica il peggiore dei nostri difetti, basta guardare cos’ha fatto il precedente governo filo europeista barattando l’integrita’ dei nostri confini e la pace sociale per “flessibilita’”, quindi debito da distribuire ai vari amici e compagni di merende. E che dire della grande imprenditoria? Stranamente il trend degli ultimi 20 anni e’ sempre vendere piuttosto che comprare, il lavoro come i lavoratori, quelli buoni, ormai dalle nostre parti si esportano solamente. La bellezza della globalizzazione, cosi’ si che ci difendiamo bene da quei cattivoni di americani e cinesi come piace ripeterci fino alla nausea il mainstream dell’informazione, forse dovremmo chiamarli mezzi di propaganda. Concludo con una nota sul copyright, ero e sono contrario alla… Leggi il resto »
Ma ora questi cittadini africani naturalizzati italiani, li chiamiamo come negli Usa hanno voluto farsi chiamare? Là afroamericano, qui li chiameremo afroitaliano? A me sembrerebbe corretto chiamarli così.
Poi di tutto il resto come non essere d’accordo? Anzi di più!
Francesco Merlo è affetto da qualche sindrome particolare (riscontrabile nella parte più scema della sinistra radical chic): massima distorsione della realtà.
Se così non fosse, sarebbe MALAFEDE
Non penso che tutto il male possibile della riforma sul diritto d’autore: in primis, perché tale diritto non è affatto cosa liberale, ma un monopolio garantito dallo Stato, che dovrebbe essere temporaneo (temporaneo! La durata originale negli USA era 18 anni!) invece di durare più di cent’anni come adesso (grazie, Disney).
In più l’articolo 13 è un’autentica schifezza, perché di fatto dà un vantaggio nettissimo ai grandi giocatori come Google, Netflix o Facebook, ed è invece fuori di testa ed eccessivamente oneroso per le realtà più piccole.
Onestamente spero che il nuovo parlamento europeo che verrà eletto faccia fuori questa norma.