Commenti all'articolo Il Paese del lockdown

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Maria Cristofano
Maria Cristofano
27 Aprile 2020, 14:34 14:34

Fin dall’inizio, la Svezia ha optato per la disciplina volontaria invece dei divieti degli altri paesi europei è ed è stata la più liberale, adottando un approccio simile al Giappone:
– lezioni prevalentemente immutate per le scuole dell’obbligo, scuole superiori in HOME LEARNING, in quanto non vi sono prove scientifiche che i bambini siano gruppi a rischio o trasmettitori del virus
– Divieto di visitare case per anziani
– La ristorazione, il commercio e i confini nazionali sono rimasti aperti SEMPRE.
– Le università sono passate all’apprendimento a distanza e HOME LEARNING.
– Il 27 marzo 2020, la Svezia ha istituito divieto di eventi con più di 50 partecipanti.

Morti Stato
2’194 Svezia (10 mio abitanti)
26’800 Italia

Perché non studiare il caso Svezia (e Giappone, Corea del Sud, Taiwan) e fare meglio, al prossimo giro?
Senza contare che economicamente la Svezia non ha avuto/ ha danni, e che la maggioranza della popolazione svedese (anziani esclusi), sono nel frattempo naturalmente immunizzati.

Maria
Maria
23 Aprile 2020, 9:42 9:42

Ciao Nicola seguo sempre la tua Zuppa con grande interesse e le tue trasmissioni. Ti chiedo se possibile di parlare anche dei nostri giovani tipo il mio laureato con grandi sacrifici economici sia della famiglia e sia suoi personali facendo il pendolare per 5 anni perché gli affitti per gli studenti sono altissimi .Ora con una laurea magistrale in giurisprudenza deve affrontare un praticantato di diciotto mesi a zero euro , di fatto fa un lavoro da segretario pagato zero euro per 10 ore al giorno .poi l esame di avvocato che come sai e un terno al lotto. E POI… dove finirà la legge per la riforma della giustizia. Le assunzioni promesse a fronte dei ritardi biblici dei processi ?E ora non ci sarà neppure la possibilità concreta di andare all’ estero . . Ciao

CLASS AUTO S.A.S.
CLASS AUTO S.A.S.
22 Aprile 2020, 13:46 13:46

Sante parole di Matteo Marzotto !!!

Maria teresa
Maria teresa
21 Aprile 2020, 20:15 20:15

Straordinario Porro ieri sera!! Grazie x una trasmissione di grande giornalismo !! Finalmente qualcosa di buono in televisione continua così ti seguiremo in tanti

Fabio
Fabio
21 Aprile 2020, 18:16 18:16

Questa cosa della presunta relazione tra inquinamento e virus è il perfetto emblema dell’epoca di idiozia in cui viviamo. Chiunque abbia un briciolo di nozioni di statistica, roba da superiori intendo, sa che affermare un nesso di causalità tra due variabili, per il semplice fatto che siano correlate, è una scemenza colossale. Anzi, è il tipico errore per sgamare chi non ha capito un c… della materia. Mai sentito parlare di correlazione spuria? In quali zone del mondo è più probabile che si diffonda per prima un’epidemia? Chissà, magari in quelle aree più interconnesse al circuito globale, al centro di fitti scambi internazionali? E’ più probabile che si diffonda prima in Lombardia, Madrid, New York, Parigi, Londra o Canicattì? E chissà, magari queste zone sono le più interconnesse in quanto hub economici, con grandi aree metropolitane densamente popolate? E chissà, magari queste aree metropolitane densamente popolate e industrializzate, per forza di cose sono anche le zone più inquinate? E, quindi, virus e inquinamento non sono direttamente correlati, ma correlati entrambi a altre variabili causali, cioè il tipico caso di variabile spuria? Per dire, se uno mettesse in relazione reddito pro capite e diffusione virus, ciccierebbe fuori una correlazione strettissima…ergo, ricchezza causa virus? Se uno mettesse in relazione, in Italia, diffusione virus con “percentuale cognomi Brambilla”, ecco che ciccierebbe fuori un’altra… Leggi il resto »

FrancoM
FrancoM
21 Aprile 2020, 14:54 14:54

Caro Porro, i servizi dell’ultima puntata di Quarta Repubblica sono stati molto interessanti, complimenti ma, purtroppo mi hanno ancora ricordato il quadro di Mirò “ Dog barking at the moon”. Belle considerazioni che fanno credere di essere in democrazia ma, in realtà, non portano a nulla. Voglio però, riguardo all’ultimo servizio, fare alcuni commenti per sottolineare che quello che Alessia Amighini dice su formiche.net: “poi sulla Cina pesano considerazioni obiettive sull’abitudine di diffondere le informazioni in modo parziale”, e questo non vale solo per al Cina. 1. La Cina ha comunicato del virus con colpevole ritardo. Li Wenliang ha lanciato l’appello il 30 Dicembre 2019 e il Ministero della Salute con nota del 21 gennaio (ricerca Google con: Nuova infezione da coronavirus, il punto della situazione) diceva: Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite a eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. Poi continua dicendo: Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica. Quindi il ritardo rispetto all’allarme del povero Li è di UN GIORNO. Nota 1: il fatto che il dottore cinese (poi deceduto, come centinaia di medici… Leggi il resto »